Alcuni ragazzi in viale dei Picciotti a Palermo hanno mandato in frantumi il vetro posteriore della linea Amat del bus 212. Qualcuno ha iniziato a lanciare pietre che hanno spaccato il vetro della vettura. Nessuno sarebbe rimasto ferito. Le indagini sono condotte dai carabinieri della stazione Scalo.

Sassi contro un autobus, paura per autista e passeggeri

Tanti i precedenti, tra gli ultimi uno a fine febbraio. Vandali in azione contro i mezzi dell’Amat in via Leonardo Da Vinci un gruppo di ragazzi ha danneggiato un autobus della linea 100 con a bordo l’autista e pochi passeggeri. Avrebbero lanciato delle pietre colpendo e mandando in frantumi la porta posteriore del mezzo.

Dopo quanto accaduto l’autista si è subito fermato per constatare i danni, contattare le forze dell’ordine e riferire tutto all’azienda. Sono intervenuti i carabinieri che hanno ascoltato il racconto del dipendente dell’azienda e acquisito le immagini riprese da alcune telecamere. A causa della sassaiola i passeggeri, nessuno dei quali è rimasto ferito, sono stati invitati a
scendere e ad attendere un altro mezzo. L’autobus è stato portato nel deposito di via Roccazzo dove sarà sostituito il vetro rotto prima di potere tornare su strada.

I precedenti

In precedenza furono identificati tre giovanissimi accusati di aver danneggiato alcuni mezzi dell’Amat con una raffica di pietre. Gli agenti del commissariato di polizia Zisa-Borgo Nuovo li avevano denunciati per attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamenti e interruzione di pubblico servizio. Gli episodi ricostruiti sono quattro e sono stati registrati in via Leonardo da Vinci.

L’intervento delle volanti fu richiesto da alcuni autisti che si erano trovati ad attraversare via Leonardo da Vinci, all’altezza di via Casalini. “La sassaiola – ricostruirono dalla questura – ha riguardato almeno quattro autobus, due dei quali sono rimasti danneggiati riportando la rottura del vetro centrale, del vetro lato e di uno specchietto retrovisore. Uno dei conducenti ha rischiato di essere colpito perché in quel momento il finestrino abbassato”.