“Ora tocca a noi – Storia di Pio La Torre”, è il titolo del docu-film su Pio La Torre a quarant’anni dal suo assassinio. Il documentario, prodotto da Minerva Pictures, Rai Documentari e Luce Cinecittà, con la regia di Walter Veltroni, è stato presentato questa mattina a Palermo.

Le riprese già iniziate a Palermo

All’Hotel Ambasciatori di via Roma questa mattina la conferenza stampa di Walter Veltroni sul film che ha cominciato a girare a Palermo dedicato a Pio La Torre. Le riprese sono iniziate in piazza Generale Turba, luogo dell’agguato, e in corso Calatafimi dove c’era la sede del partito comunista. Ancora per qualche giorno Palermo sarà set del docu-film, successivamente si proseguirà a Roma.

Il lato privato di Pio La Torre

L’obiettivo della pellicola è fare un affresco del politico ucciso dalla mafia, descrivendone anche il lato privato e cercando di andare a fondo alle ragioni dell’omicidio. “La memoria per me è un’ossessione – ha detto Veltroni -. A me stava molto simpatico Pio. Aveva senso dell’umorismo, avevamo un bel rapporto”. Il docufilm che verrà girato tra Palermo e Roma verrà visto anche nelle scuole: “Sono fiducioso, cerchiamo di trasferire un’emozione. Usando nel racconto di Pio la stessa emozione che ha attraversato la sua vita riusciremo sicuramente a emozionare chi lo vedrà. Chi mi piacerebbe raccontare? Don Milani è una storia particolarmente bella, carica di una specie di febbre, febbre del desiderio di essere utili agli altri”.

Un bravo nuotatore, il ricordo del fratello

“Era un pessimo nuotatore perché aveva imparato in una gebbia, però amava tanto nuotare e tante sono le nuotate che abbiamo fatto insieme. Aveva sempre il costume in auto. Mi manca molto”, questo il ricordo del fratello Franco La Torre.

La vita dedicata all’impegno civile

Il docufilm, che andrà in onda su Rai Tre, restituisce per la prima volta la storia di un’esistenza esemplare interamente dedicata all’impegno civile. Un doveroso tributo a un uomo che ha intrecciato la sua vita con quella della sua terra con una determinazione che non è mai venuta meno, neanche quando, ormai, sentiva che sarebbe stato il prossimo.

La lotta contro la mafia

Pio La Torre e Rosario di Salvo, suo autista e amico, furono uccisi perché il leader politico della sinistra siciliana aveva denunciato con forza il carattere della mafia come sistema, preparando una legge che introduceva il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni. Ma non solo: La Torre si era opposto alla costruzione di una base americana a Comiso che aveva destato forte interesse nelle organizzazioni criminali.

La ricostruzione della sua vita

“Ora tocca a noi” allungare la scia di sangue che macchia Palermo, diceva La Torre all’amico Emanuele Macaluso, storico dirigente del PCI. Un destino tragico, che lo ha reso uno dei tanti eroi di cui, purtroppo, questo Paese ha avuto bisogno. Una storia che ne contiene molte altre: quella delle lotte sociali per i diritti dei braccianti, della mafia e delle battaglie per sconfiggerla, di lotte per la pace a Comiso. Ricostruzioni, materiale d’archivio e interviste originali costruiscono un racconto unico e compatto, con lo stile e la forte carica emozionale del cinema civile. Il racconto parte proprio dall’annuncio del brutale omicidio di Pio La Torre alternando, nel linguaggio del documentario, il ricco materiale d’archivio, testimonianze, riprese nei luoghi della storia e nuove interviste. Tra queste, le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del regista Giuseppe Tornatore e, naturalmente, del figlio di Pio, Franco La Torre.

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