La pioggia di soldi del Pnrr porta con se opportunità ma anche il rischio di non poterle cogliere. L’allarme viene dalla Sicilia ed è stato portato in Commissione Bilancio alla camera dal vicepresidente delle Regione, Gaetano Armao, coordinatore della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni.

L’allarme di Armao in Commissione Bilancio alla Camera

“E’ certamente apprezzabile lo sforzo compiuto da Governo e Parlamento nel costruire un sistema di governance del Piano Nazionale di ripresa e resilienza che tiene conto delle competenze e del ruolo che hanno le Regioni nella programmazione degli interventi per lo sviluppo territoriale e la coesione ed in quella europea. Ed è anche vero che molte proposte formulate dalla Conferenza delle regioni sono state accolte a partire dalla presenza delle singole Regioni nella Cabina di regia nazionale e nei Comitati interministeriali quando sono trattate questioni di loro competenza funzionale e territoriale” ha detto nel corso dell’audizione parlamentare alla Commissione Bilancio della Camera, è il vicepresidente delle Regione Siciliana, Gaetano Armao, coordinatore della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni.

Cabina di regia convocata una sola volta

“Siamo tuttavia preoccupati per la piena attuazione di queste disposizioni normative. La Cabina di regia, ad esempio, è stata convocata soltanto una volta ed è mancata – afferma Armao – un’adeguata informazione preventiva sugli interventi ministeriali. Non risultano essere state adottate le linee-guida che avrebbero dovuto orientare le attività dei singoli ministeri e delle amministrazioni coinvolte nell’attuazione del Piano. I Comitati per la transizione digitale e per la transizione ecologica similmente contemplano la presenza delle Regioni, ma senza un coinvolgimento nell’attività istruttoria”.

Serve una partnership multi livello

“Eppure, è essenziale, per l’attuazione del PNRR – ricorda il vicepresidente della Regione Siciliana – la partnership multilivello che consente di superare le sperequazioni territoriali e di evitare l’accertamento decisionale, così come auspicato anche dalla stessa Commissione UE. La sfida per il pieno impiego delle risorse del Next generation EU si vince solo col pieno coinvolgimento delle componenti della Repubblica, quindi anche delle Regioni e degli Enti locali e non solo dallo Stato”.

Monitoraggio costante

“Per questo occorre un monitoraggio costante a livello di sistema dei progetti, dei bandi e dei finanziamenti attuativi del PNRR Occorre un raccordo stabile tra Governo e Regioni che consenta di avere un quadro di riferimento complessivo dell’attuazione del PNRR e non di rispondere di volta in volta a singole iniziative di spesa delle amministrazioni centrali quando i relativi avvisi giungono alla pubblicazione. Del resto, quando le Regioni sono state coinvolte come nell’attuazione del così detto “Progetto mille esperti” – ricorda il coordinatore della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni – la risposta è stata positiva e il successo ottenuto, in fase di avvio del progetto, si deve anche allo sforzo del sistema delle Regioni e alla collaborazione con l’amministrazione centrale di riferimento e con gli enti locali”.

Rischio duplicazione degli interventi, manca il raccordo

“Infine – conclude Armao – preoccupa l’assenza di un raccordo puntuale fra gli strumenti e gli interventi previsti dal PNRR e la programmazione dei fondi strutturali 2021-27, innanzitutto perché la stessa Commissione europea lo richiede e poi perché solo l’integrazione fra le diverse leve finanziarie può evitare duplicazioni e può garantire un efficace governo della spesa”.