La Sicilia non può perdere la grande opportunità dei fondi del Pnrr. E adesso i progettisti, come si legge sul Giornale di Sicilia di oggi, chiedono di non strumentalizzare la mancanza di personale negli uffici dei Comuni e pretendono un intervento risoluto da parte dei sindaci.
L’Associazione liberi professionisti Architetti e Ingegneri sostiene che i tecnici per realizzare i progetti ci sono e si rivolge ai primi cittadini affinché reclutino personale esterno.

La posizione dell’Anci Sicilia

L’associazione dei sindaci siciliani, guidata da Leoluca Orlando, da mesi lancia l’allarme sul rischio di perdere i fondi europei perché negli uffici comunali siciliani, ci sarebbero 15mila vuoti d’organico, soprattutto nei settori della progettazione.
“Per poter realizzare i progetti che saranno finanziati grazie ai fondi del PNRR, ritengo sia opportuno una precisa direttiva che indichi nello specifico agli enti locali come avvalersi di consulenti esterni. Alla luce delle potenzialità offerte ai territori dal Piano, invito i comuni siciliani ad utilizzare al meglio questi fondi per fronteggiare la carenza di personale tecnico”. Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia, in riferimento alla possibilità offerta ai comuni di assumere professionisti ed esperti in deroga alle regole sul contenimento delle spese nel pubblico impiego.

La norma

La norma che lo prevede è la Legge 233/2021, la quale introduce diverse semplificazioni e stanzia risorse specifiche a favore degli Enti locali, in particolare per quelli di piccole dimensioni o del Sud Italia, che diversamente farebbero fatica ad avere il personale necessario per attuare i progetti previsti.

Il bando nazionale

È partita la selezione dei 1.000 professionisti ed esperti che verranno impiegati per accompagnare le amministrazioni territoriali nelle attività di semplificazione e gestione delle procedure complesse e per velocizzare i progetti e gli investimenti del PNRR.
La task force dei 1.000, prevista dal Pnrr e disciplinata nel decreto legge n. 80/2021, avrà il compito di sostenere le amministrazioni territoriali nelle attività di semplificazione, nel recupero dell’arretrato e nel miglioramento dei tempi effettivi di conclusione delle procedure.

Ruolo rilevante dei Comuni, gestiranno 43 miliardi

Le amministrazioni comunali avranno un ruolo “rilevante nell’attuazione e nella gestione delle risorse del Pnrr: stime dell’Anci indicano in 43 miliardi di euro le risorse da gestire da parte dei Comuni”. Lo ha rilevato pochi giorni fa il Monitor sulla finanza locale a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“Occasione unica, serve collaborazione con i Comuni”

Sulla questione Pnrr è intervenuto due giorni fa anche Vincenzo Di Dio, presidente dell‘Ordine degli Ingeneri della Provincia di Palermo. Di Dio ha detto: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con quasi 3 miliardi e mezzo di euro destinati alla Sicilia, fra l’altro, per infrastrutture, edilizia residenziale pubblica, mobilità e trasporto di massa, è una straordinaria occasione di sviluppo alla quale guardiamo con speranza e grande attenzione. I professionisti sono infatti chiamati a svolgere un prezioso ruolo di collaborazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni”.

Necessità di personale tecnico nelle pubbliche amministrazioni

“C’è un imponente lavoro da svolgere per mettere pienamente a frutto le risorse del Pnrr – ha sottolineato Di Dio – e ciò inevitabilmente rimanda sia alla necessità di personale tecnico nelle pubbliche amministrazioni, i cui organici sono ormai fortemente sottodimensionati, sia all’opportunità di affidarsi ai professionisti esterni per la progettazione delle opere. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e gli ordini professionali sono in grado di dare supporto, all’occorrenza, anche con azioni formative per i neo-assunti”.

Il monito della Cgil

“La nostra grande preoccupazione è che non siamo pronti a gestire la grande messa di risorse del Pnrr perché le pubbliche amministrazioni, i comuni, le città metropolitane e in generale la pubblica amministrazione in Sicilia non è purtroppo attrezzata in termini di competenze e di risorse umane a predisporre i progetti che servono. Basta il dato dei Piani integrati per la rigenerazione urbana, misura prevista dal Pnrr di quasi 3 miliardi, di cui il 40 per cento per le regioni del Sud: dei 500 progetti presentati, per oltre il 90 per cento si tratta di progetti che arrivano dal Nord Italia, motivo che ha spinto i comuni settentrionali a chiedere risorse aggiuntive”, afferma il segretario Cgil Palermo, Mario Ridulfo, intervenuto il 4 febbraio in occasione dell’iniziativa “Italiadomani”, dialogo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, che si è svolta al Teatro Massimo.

“Per non perdere la sfida, incrementare le risorse umane”

“Questo ci dice una cosa – ha aggiunto Ridulfo – che i comuni del Nord Italia presentano più progetti rispetto agli altri comuni italiani e che i comuni siciliani e del Sud d’Italia si trovano in grande difficoltà. Questo è un dato che ci allarma se vogliamo poter cogliere questa occasione, direi irripetibile, per agganciare la Sicilia e il sud Italia al resto d’Europa”.
“Per questo chiediamo che le risorse del Pnrr siano aggiuntive e non sostitutive di quelle già esistenti – ha chiesto il segretario Cgil Ridulfo -. Da anni ci propongono gli stessi progetti e gli stessi piani di sviluppo, come quelli per la viabilità, che non riescono a trovare soluzione. Anche progetti che riguardano la quotidianità, come il ponte Corleone a Palermo. Opere semplici, che nel resto d’Italia sarebbero state affrontate e risolte nel giro di 6 mesi”.

“Attivare i tavoli di monitoraggio per un controllo sociale sui progetti”

Per non perdere la scommessa del Pnrr, la Cgil sollecita a costruire le condizioni che permettano ai Comuni, alle amministrazioni pubbliche, al sistema delle imprese di poter utilizzare queste risorse.
“Ci vogliono competenze e risorse umane, per affrontare la sfida che abbiamo davanti. L’occasione del Pnrr, che ci dà paradossalmente la pandemia – ha proseguito il segretario Cgil Palermo – rappresenta un’occasione irripetibile, per noi e per la prossima generazione. Recuperare da qui ai prossimi cinque mesi 50 anni di ritardo non sarà facile. Direi anzi una missione impossibile, complicata. Per questo, occorre che governo nazionale, regione e governo degli enti locali si mettano nelle condizioni di rinforzare in termini competenze e risorse umane i propri uffici. I progetti camminano sulle gambe delle persone e abbiamo bisogno di architetti, ingegneri e nuove competenze che mancano alla pubblica amministrazione, falcidiata da pensionamenti, dal decennale blocco del turn over e dalle mancate assunzioni. Se vogliamo che il Pnrr sia davvero un’occasione per la Sicilia e per Palermo, bisogna mettere mano a queste criticità. Altrimenti, se va bene, rischiamo di recuperare vecchi progetti, dei tanti piani che in questi anni per Palermo, la Sicilia e il Sud che non hanno prodotto grandi risultati. Vogliamo impedire che il Pnnrr sia l’ennesima beffa”.

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