La nuova pista ciclabile a ridosso della stazione centrale punta a ridisegnare la viabilità a due ruote di Palermo. Eppure, soprattutto tra i commercianti, c’è chi lamenta il rischio di perdere clientela a causa del progetto “discutibile”. Tra questi c’è Salvatore Croce, proprietario di un negozio di pedicure all’angolo tra piazza Giulio Cesare e via Tommaso Fazello: i suoi clienti sono principalmente anziani e, a causa della presente dei cordoli di cemento che delimitano la pista, hanno difficoltà a raggiungere l’esercizio commerciale.

La pista ciclabile che ostruisce il passaggio

“Ho chiesto la cortesia di aprire un varco davanti la mia attività – ha detto Croce – e ho spiegato che avendo clienti molto anziani spesso capita che hanno difficoltà a superare agilmente il cordolo dovendo quindi allungare il percorso di circa 50 metri per poter accedere alla mia attività. Gli unici varchi di accesso sono su via Fazello e un altro a piazza Giulio Cesare. Io ho clienti che non possono alzare i piedi da terra, è impraticabile”.

Molti esercenti della zona temono che la situazione possa portare ad una diminuzione degli incassi, scoraggiando i clienti abituali e rendendo meno accessibili le loro attività. “Siamo favorevoli alla mobilità sostenibile, ma questi interventi devono essere studiati in modo da non danneggiare chi lavora” ha concluso.

Risulta evidente che la difficoltà riscontrata da Salvatore lo preoccupa: “In molti mi hanno fatto capire che hanno difficoltà a portare la loro mamma o papà – ha detto – spero che l’amministrazione comunale possa aiutarmi a creare un varco davanti l’ingresso così da agevolare le persone anziane che hanno bisogno”.

Piste ciclabili criticate su ogni fronte

Andare per Palermo in bicicletta è un percorso ad ostacoli a cui devi essere preparato. Uno degli ultimi interventi (non ancora del tutto ultimato) ha riguardato il quartiere Villaggio Santa Rosalia a Palermo. La pista ha due corsie di marcia, alcuni tratti colorati in rosso ed è interamente delimitata dal cordolo in cemento per evitare intralci con gli automobilisti. Per un percorso complessivo di quasi un 1 chilometro, la ciclovia si estende da via Umberto Solarino ( passando per via Filippo Marini, via Franco Lucchini, via Giuseppe Li Bassi) a via Andrea Cesalpino. In buona sostanza: congiunge l’ospedale Civico al campus universitario di viale delle Scienze. Un’opera finanziata con i fondi Pnrr e che ha interessato anche altri quartieri cittadini.

Il nuovo progetto di valorizzazione urbana non è stato ben accolto dai residenti della zona. Percorrendo l’intero percorso, ciò che immediatamente risulta agli occhi è che la viabilità è stata ridotta. In molti, sostengono che nessuno residente si sposta in bicicletta e che i fondi potevano essere utilizzati per rifare il manto stradale dissestato della zona. “Non servirà a nessuno, soldi spesi male – ha detto un cittadino – sarebbe meglio rifare le strade della città”. Altri invece sostengono: “Quel quartiere è pieno di universitari non palermitani quindi spesso senza auto. Credo che la pista ciclabile sia stata realizzata anche in funzione di questo”.

Il “caso” della pista ciclabile di via Oreto

Tra dubbi e polemiche c’è anche il nuovo intervento di via Oreto. Il tracciato denominato “Costa Sud, stazione centrale, Lungofiume Oreto e Poli universitari” è stato realizzato direttamente sul marciapiede, anziché su carreggiata: tra buche e irregolarità, la percorribilità della pista è un dubbio costante tra il cadere e il rimanere in sella.