“Le piste ciclabili sui marciapiedi in via della Libertà non rispettano il Codice della strada e alcune norme ministeriali. Vanno chiuse per la sicurezza dei pedoni e di chi va in bicicletta”. Lo dice Igor Gelarda, capogruppo della Lega in Consiglio comunale, dopo l’esito della verifica della polizia municipale sollecitata dall’esponente del partito guidato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini durante un incontro in sesta commissione consiliare. La verifica tecnica era stata chiesta anche da Alessandro Anello, capogruppo di Palermo con Fabrizio.

I percorsi per le biciclette da piazza Croci al Politeama – dice Gelarda – per come sono stati progettati sono pericolosi sia per i ciclisti, che per i pedoni. Ma soprattutto, come si evince dal verbale stilato dai tecnici del comando di via Dogali, le piste ciclabili presentano violazioni tanto verso il Codice della strada, che rispetto ad altre direttive del ministero delle Infrastrutture e trasporti. Non solo non presentano le necessarie delimitazioni – rende noto il rappresentante leghista a Sala delle Lapidi, affiancato da Elio Ficarra – ma non hanno neanche la larghezza minima prevista dalla legge”.

Un decreto del ministero delle Infrastrutture e trasporti, (il 557/199 all’articolo 1 comma sesto) parla di “larghezza minima della pista ciclabile di un metro e cinquanta – spiega Gelarda – mentre l’articolo 4 dello stesso decreto vieta l’assistenza di piste ciclabili e camminamenti pedonali quando il transito pedonale e particolarmente consistente. Il ministero aveva scritto in merito una nota di chiarimento, nel 2001, al Comune di Palermo invitandolo a rispettare queste norme – aggiunge l’esponente della Lega – ma evidentemente gli uffici preposti non l’hanno neppure letta”.

La doccia fredda per i ciclisti arriva a pochissimi giorni dalla decisione del Comune di sfrattare le bancarelle dei librai in via Libertà perché, sosteneva l’amministrazione, troppo vicine alle piste ciclabili e pericolose per i pedoni. Atto di diffida poi ritirato dall’amministrazione guidata dal sindaco Orlando dopo il coro di solidarietà di molti cittadini in favore dei commercianti con gli espositori fra piazza Croci e le vie Torrearsa e XII Gennaio.

“Togliere le bancarelle dei libri sarebbe stato un errore imperdonabile – dice Gelarda – piuttosto sono le piste ciclabili ad essere completamente fuori norma. Erano state autorizzate nel 2001, aperte ad intermittenza e recentemente riesumate da chi evidentemente vuole farsi solo pubblicità, piuttosto che affrontare seriamente i problemi della mobilità a Palermo. La Lega è a favore dello sviluppo della mobilità ciclabile – aggiunge Gelarda – ma questa deve essere fatta tutelando la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni. Nonostante negli ultimi anni a Palermo le piste ciclabili siano raddoppiate come chilometri – conclude conclude l’esponente del Carroccio – lo stesso Comune ammette che la percentuale dei palermitani che utilizzano la bicicletta è solo dell’uno per cento. Evidentemente, qualcosa non convince ancora pienamente i palermitani a girare in città in sicurezza sui pedali”.