Il plagio o prestito non dichiarato passato sotto silenzio  e poi ammesso. Mistero svelato in poche ore per la vicenda del programma ‘copiato’ del candidato sindaco a Palermo Ismaele La Vardera che proprio ieri aveva presentato le sue idee per la città. Subito  alcuni dei suoi punti programmatici erano risultati identici a quello di Paolo Micheli, candidato alla poltrona di primo poi cittadino di Segrate, nel Milanese, nel 2015.

Sulla sezione giovani scrive La Vardera . “Sono i giovani il futuro della nostra città. I loro talenti sono preziosi per la comunità – dice  – . È anche ai giovani che la politica deve rivolgersi, ponendo attenzione ai loro problemi e alle loro esigenze. Non solo: sono i giovani che devono potersi rivolgere alla politica, ossia agli amministratori pro-tempore della loro città, per esprimersi e collaborare”.

Totalmente identico al programma di Micheli. Per alcune ore il sito di La Vardera è rimasto irrangiungibile  di poi l’ammissione: “Per questo punto abbiamo preso spunto da un vecchio programma del comune di Segrate e anzi lo rivendichiamo, se ci sono delle ottime idee siamo felici di riproporle in quanto non siamo detentori di verità assolute e lo abbiamo fatto solo per questo punto”.

Ma non finisce qui. Perché La Vardera proponeva anche di “sfruttare le potenzialità dell’Idroscalo, che ha per ragioni storiche e geografiche il suo baricentro nel nostro Comune, per favorire la partecipazione dei cittadini segratesi alle sue attività sportive e ricreative”.

“Abbiamo presentato il programma con idee precise prese da alcuni spunti del web tra questi alcuni mandati a me da un ragazzo senza che io sapessi che fossero presi dal programma di un candidato sindaco a Segrate – tenta di spiegare Ismaele in un video pubblicato su facebook -. Falso dire che io ho copiato il programma dal candidato sindaco”.

Di qui una condanna a chi ha raccontato ‘male’ la vicenda   “Questo ci fa capire che la nostra candidatura da fastidio noi non ci fermiamo e andiamo dritti senza prendere la rincorsa” chiosa La Vardera.