Esplode uno pneumatico di un camion e uccide un ragazzo di 18 anni. La tragedia è avvenuta questa mattina in un’officina di viale Regione Siciliana, a Palermo, nelle vicinanze di via Ugo La Malfa. Per il giovane, investito dal violento scoppio della gomma, non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo e i sanitari intervenuto non hanno potuto che constatarne il decesso. Sul caso ora indagano i carabinieri che dovranno ricostruire le fasi della tragedia e capire come mai lo pneumatico è esploso in una maniera così violenta mentre il ragazzo stava lavorando sulla sua sostituzione, da come si apprende dalle prime ricostruzioni.

Ma l’incidente sul lavoro avvenuto questa mattina a Palermo non è un caso isolato. Sono diversi gli episodi simili raccolti dalle cronache nazionali ed estere. Nell’ottobre dello scorso anno, a Chieti, un uomo è stato travolto dallo scoppio di una gomma di un mezzo pesante. L’uomo si trovava in un deposito e stava gonfiando lo pneumatico, quando la gomma improvvisamente è esplosa, travolgendolo. Un altro incidente simile si è verificato nel 2014 in Versilia. Un operaio di 55 morì mentre stava cambiando un pneumatico di un trattore. Anche in quel caso la gomma esplose non dando scampo all’uomo. Nell’anno precedente un giovane di 27 anni ha perso la vita a Verona a causa di un incidente molto simile a quello avvenuto oggi a Palermo e sono tanti altri i casi avvenuti in Italia.

Intano i sindacati chiedono maggiori tutele per i lavoratori delle officine e più attenzioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. “Siamo stanchi di assistere a questo bilancio tragico che nel nostro territorio tocca punte elevatissime, la sicurezza sul lavoro deve diventare priorità per tutte le istituzioni competenti”, dice  Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani  dopo la tragedia di Palermo secondo cui  “bisogna intensificare i controlli sul rispetto delle regole affinché l’ambiente sul lavoro sia sicuro, sul lavoro nero, la prevenzione, la diffusione della cultura della sicurezza”.

Francesco Piastra, segretario Cgil Palermo, chiede che sia fatta luce al più presto sulle circostanze che hanno provocato l’incidente di oggi nell’autofficina di via Ugo la Malfa nella quale ha perso la vita il giovane gommista di 18 anni. “Ci chiediamo – afferma – se l’azienda rispettava e applicava le norme in materia di sicurezza e protezione e se al lavoratore, vista la giovane età, era stata fornita la formazione adeguata. Ma – aggiunge Piastra – è un interrogativo amaro, perché purtroppo nonostante le norme, l’applicazione delle regole sulla sicurezza è bassa, e nella nostra realtà si continua a registrare un’alta incidenza di morti sul lavoro”.

La Cgil Palermo chiede alle forze  dell’ordine impegnate negli accertamenti e alla  magistratura  di acclarare tutte le responsabilità. “Alla luce di quanto emergerà, la Cgil si riserva di valutare la costituzione di parte civile dell’organizzazione sindacale nel processo”.  Anche l’ufficio migranti della Cgil Palermo prende posizione. “Speriamo che non sia un altro caso di sfruttamento del lavoro,  sappiamo che a Palermo tanti ragazzi lavorano in condizioni disagiate e senza l’applicazione di contratti di lavoro  o con contratti non adeguati – dichiara Bijou Nzirirane, responsabile dell’ufficio migranti della Cgil Palermo  – Siamo vicini alla comunità senegalese, che si trova a dover affrontare una vicenda così grave e alla famiglia, alla quale esprimiamo le nostre condoglianze e tutta la nostra solidarietà”.

Per Claudio Barone, segretario generale della Uil Palermo-Sicilia “Morire sul posto di lavoro è inaccettabile, ma lo è ancora di più se la vittima è un giovane di 18 anni. Esprimiamo profondo alla famiglia e nell’attesa di avere chiarezza dalla magistratura, chiediamo ancora una volta che vengano intensificati i controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Gli incidenti mortali sul lavoro – aggiunge Barone – aumentano, soprattutto in Sicilia. Non vogliamo più assistere alla semplice retorica del “piangere il giorno dopo”, servono scelte ben precise e immediate. Il numero degli ispettori del lavoro è insufficiente. Non ci sono norme valide se non c’è chi vigila per farle rispettare. E’ una scelta colpevole dei governi che sino ad oggi non sono intervenuti. Bisogna smetterla con questo atteggiamento ipocrita, chiediamo una convocazione immediata, insieme all’Inail, per intervenire e garantire ai siciliani massima sicurezza nei luoghi di lavoro”.

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