Pioggia di fondi dal PNRR. Il Ministero della Transizione Ecologica ha comunicato l’ammissione ai fondi europei relativamente al progetto per realizzare un nuovo impianto per la produzione di compost e di biometano all’interno dell’area di Bellolampo, a Palermo. L’idea risulta inserita all’interno del piano industriale dell’azienda che, a breve, dovrebbe essere consegnato nelle mani dell’Amministrazione Comunale.

Il progetto dell’impianto biometano di Bellolampo

Progetto impianto biometano Bellolampo

A darne notizia è la Rap, azienda partecipata che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti. Il progetto si è infatti classificato al 28° posto della graduatoria, su un totale di 550 progetti presentati. L’impianto anaerobico/aerobico avrà l’obiettivo di trattare la frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata. Ciò per produrre biometano e compost di qualità. La realizzazione del progetto richiederà una cifra vicina ai 38 milioni di euro e potrebbe vedere luce entro il 2025.

La struttura riceverà una quantità da 60.000 tonnellate all’anno di FORSU ( Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani) e 18.500 tonnellate all’anno di sfalci di potatura. Ciò permetterà di produrre 14.500 tonnellate all’anno di compost di qualità e di circa 640 standard metro cubo all’ora di biometano. Propellente che verrà consegnato nella rete del gestore AMG. Un impianto destinato a trattare la produzione di rifiuti non solo del capoluogo siciliano ma di tutti i Comuni dell’Area Metropolitana e oltre, fino a saturazione della potenzialità di trattamento.

Caruso (Rap): “Trasformare Bellolampo in polo d’avanguardia”

Soddisfatto l’amministratore unico di Rap Girolamo Caruso, che commenta così la notizia dell’approvazione del finanziamento. “Il progetto, seppur ambizioso ma già avviato – spiega Caruso – è quello di trasformare Bellolampo in un polo impiantistico all’avanguardia, per un miglioramento della sostenibilità di tutti i processi produttivi riguardanti il trattamento dei rifiuti organici; rappresenta l’innovazione di infrastrutture considerate la chiave di svolta per coniugare tutela ambientale ed economicità nel settore dei rifiuti perché oramai il futuro – conclude l’Amministratore – è l’economia circolare”.

 

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