Pnrr, tutela dell’economia legale dalle ingerenze illecite e sicurezza urbana. Questi i punti cardine dell’incontro che il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani ha avuto i sindaci di alcuni Comuni della provincia del capoluogo siciliano.

Il prefetto tra ieri e oggi ha incontrato a Villa Whitaker i primi cittadini di Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Bisacquino, Campofelice di Fitala, Camporeale, Castelbuono, Castellana Sicula, Chiusa Sclafani, Ciminna, Giardinello Isnello, Petralia Soprana, Piana degli Albanesi, Trappeto e Valledolmo, già in carica e riconfermati alle elezioni amministrative dello scorso 12 giugno e quelli neoeletti dei Comuni di Belmonte Mezzagno, Blufi, Caccamo, Cefalù, Ficarazzi, Gangi, Mezzoiuso, Petralia Sottana, Prizzi, San Cipirrello e Santa Flavia.

Temi e criticità

Nel corso dei cordiali incontri, sono stati toccati diversi temi d’interesse comune, tra i quali quello della sfida rappresentata dalla programmazione connessa alle risorse del Pnrr e alla rafforzata esigenza di tutela dell’economia legale da ingerenze illecite; quello della videosorveglianza, quale utile strumento per contribuire ad innalzare gli standard di sicurezza urbana.

Tra le criticità evidenziate dagli amministratori locali, quelle connesse alle carenze del sistema di viabilità provinciale, ai gravi deficit degli organici degli apparati amministrativi comunali, le difficoltà finanziarie.

Il prefetto e i sindaci hanno espresso e rinnovato l’impegno alla massima collaborazione istituzionale, nell’ottica di un’azione sinergica al servizio delle comunità locali.

Nei giorni scorsi patto tra prefetto e arcivescovo

I mafiosi devono stare fuori dalle Confraternite che devono diventare presidi di legalità e di vicinanza con il territorio. Per questo è stato siglato un accordo tra l’Arcidiocesi di Palermo e la Prefettura per il controllo delle ammissioni alle Confraternite. La sigla dell’intesa è arrivata qualche giorno fa. L’arcivescovo metropolita Corrado Lorefice ed il prefetto Giuseppe Forlani hanno firmato questa un accordo per verificare la completezza delle dichiarazioni rese dalle persone che aspirano a diventare membri di Confraternite o di altri organismi religiosi locali.

Il decreto del 25 gennaio 2019 dell’arcivescovo metropolita stabilisce infatti che “Non possono essere accolti, quali membri della Confraternita, coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici (…); coloro che hanno avuto sentenza di condanna per delitti non colposi passata in giudicato”.

Adesso una specifica dichiarazione di non trovarsi in nessuna delle condizioni ostative previste deve essere resa dall’interessato. La Prefettura comunicherà all’Arcidiocesi la corrispondenza o meno della dichiarazione in merito all’assenza di pregiudizi penali.