Al Sud si sta vivendo un paradosso nelle pubbliche amministrazioni: c’è una corsa per avere più soldi dal Pnrr ma c’è incertezza nella loro effettiva spesa. Lo dicono i dati elaborati da Orep (l’Osservatorio sul Recovery Plan promosso dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università di Roma Tor Vergata e da Promo PA Fondazione), che le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno hanno presentato un numero elevato di progetti d’investimento pubblico, ma c’è incertezza sulla loro effettiva realizzazione.

L’inchiesta del Sole 24 Ore

La base di partenza dell’inchiesta di Nino Amadore per il Sole24ore sono i dati estrapolati dalla banca dati OpenCUP del ministero delle Finanze al 31 gennaio, che registrano tutti i Cup Pnrr richiesti e non distinguono i progetti finanziati da quelli non finanziati. Sono un indicatore utile della vivacità dei territori e della dinamicità delle stazioni appaltanti.  Secondo gli esperti di Orep, i numeri dimostrano che le pubbliche amministrazioni hanno investito molto tempo e risorse nella presentazione di progetti anche se vige profonda incertezza sulla loro effettiva realizzazione. E il paradosso sembra ancora più evidente per le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno, dove la mancanza di risorse e di capacità amministrative limita la capacità di implementazione dei progetti.

Una sfida per le pubbliche amministrazioni

Secondo Confartigianato, l’analisi dei dati rappresenta una sfida per le pubbliche amministrazioni, che devono migliorare le loro capacità amministrative e gestionali per assicurare una corretta implementazione dei progetti. Inoltre, è necessario un maggiore supporto tecnico e finanziario da parte del governo centrale per garantire una effettiva implementazione del Pnrr.

I numeri dei progetti

I numeri dicono che al 31 gennaio 2023 sono stati richiesti in Italia 221.479 Cup di cui quasi il 31,8% dalle regioni del Mezzogiorno (poco più di 155mila). Il 30% dei progetti complessivi sono stati presentati a valere sulla Missione 1 Digitalizzazione, innovazione, competitività e culturale. Le componenti più interessate hanno riguardato Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (C1) e Turismo e Cultura 4.0 (C3), dove Campania, Sicilia e Lazio hanno presentato il 30% dei progetti. La Missione 2 e la Missione 5 concentrano il 26,5% dei Cup totali mentre le missione con meno progetti presentati sono M3 Infrastrutture (489) e M6 Salute (7.814). «Le regioni più dinamiche risultano Lombardia, Piemonte, Campania, Veneto, Lazio e Sicilia» spiegano da Orep.

Ci sono 420 miliardi di risorse da attivare

Per quanto riguarda importi finanziari corrispondenti ai Cup richiesti evidenzia uno sforzo imponente del Paese nella presentazione dei progetti, che ammontano a circa 420 miliardi di risorse da attivare di cui il 36,8% (pari a 155,104 miliardi) dalle pubbliche amministrazioni del Sud.  “Secondo questi risultati – dice Paolo Manfredi, responsabile progetto speciale Pnrr di Confartigianato Imprese. – le pubbliche amministrazioni meridionali, in linea con quanto fatto in altre aree del Paese, hanno dimostrato di poter essere al passo, magari recuperando progetti che giacevano nei cassetti. Non sappiamo, da questi numeri, che tipo di progetti siano, né se siano stati finanziati. Ma sappiamo che la vera sfida è quella della cantierizzazione e del completamento entro i termini fissati dal Pnrr. Consapevoli che c’è un problema enorme di risorse umane in tutta la pubblica amministrazione”.

La vera sfida: realizzare le opere

Ora la sfida è realizzare le opere e sono i Comuni in difficoltà più grande. Il recente studio della Fondazione con il Sud mette in risalto  l’indice di difficoltà dei comuni soprattutto del Mezzogiorno. In Sicilia si parla di Catania, Gela, Messina, Trapani, Caltanissetta. “Affinché il Pnrr si possa realizzare – si legge –appare indispensabile un’immediata e forte azione di sostegno, attraverso nuove assunzioni di personale o tramite sostegni tecnici esterni assai cospicui verso i comuni di Napoli, Brindisi e Taranto, Reggio Calabria, Catania, Messina e Trapani, monitorando attentamente possibili difficoltà a Bari, Palermo e Salerno”.