Sei mesi fa, dopo la vittoria del Centro Destra nel voto del 5 novembre, il nuovo Governo Regionale guidato da Nello Musumeci si è insediato a Palazzo d’Orleans: un’eredità complessa, con la fiducia dei siciliani nell’istituzione “Regione” crollata nel 2017 al valore più basso di sempre, inferiore di oltre 20 punti rispetto alla media nazionale, rilevata dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.
Con una lieve inversione del trend, il dato cresce oggi leggermente, di 3 punti, al 15%, ma rimane comunque ancora molto bassa nell’Isola la fiducia nell’istituzione regionale.
Si conferma decisamente più alta la fiducia personale dei siciliani in Nello Musumeci, anche se – dopo 6 mesi – crescono ulteriormente le attese dei cittadini che vorrebbero un’accelerazione da parte del nuovo Governo Regionale per dare una risposta alle troppe, immutate emergenze nell’Isola.
Le attese dei cittadini siciliani
Secondo l’analisi condotta dall’Istituto Demopolis, l’83% dei siciliani ritiene urgente e prioritario il rilancio dell’economia e dell’occupazione dopo la crisi degli ultimi anni; il 67% vorrebbe una maggiore efficienza della sanità pubblica, i cui servizi nell’era Crocetta hanno raggiunto il livello più basso nel giudizio dell’opinione pubblica. Nell’agenda dei siciliani per il Governo Regionale, si attesta al terzo posto il tema “trasporti, viabilità ed infrastrutture” che costituisce il prerequisito per qualunque concreta ipotesi di sviluppo; per il 62% risulta necessario un forte impegno per una migliore gestione dei rifiuti nell’Isola.
“Sei siciliani su dieci – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – chiedono al Presidente Musumeci una autentica svolta nella capacità di programmazione e gestione dei fondi europei, un segno concreto di innovazione rispetto al quinquennio del suo predecessore. Significativa è la percezione rilevata nell’Isola: l’80% dei cittadini – conclude Pietro Vento – è convinto che negli ultimi 20 anni i fondi strutturali, per come sono stati gestiti, abbiano inciso poco o niente sullo sviluppo e sulle occasioni di lavoro in Sicilia”.
La notorietà degli assessori regionali
Considerato il tempo breve di operatività e la scarsa esposizione mediatica della Giunta, è ancora presto per analizzare la fiducia dei cittadini nei 12 Assessori regionali. A 6 mesi dalla nascita dell’Esecutivo regionale, l’Istituto diretto da Pietro Vento ha misurato un altro dato che risulta significativo: la notorietà tra i siciliani dei componenti della Giunta Regionale, che – con alcune eccezioni – risulta nel complesso piuttosto bassa.
Conosciuto dal 93% risulta il presidente della Regione Nello Musumeci, che stacca di oltre 35 punti Gaetano Armao (57%) e Roberto Lagalla (56%), i due assessori che – secondo il sondaggio dell’Istituto Demopolis – risultano oggi più noti ai siciliani.
L’assessore alla Salute Ruggero Razza risulta conosciuto oggi dal 42% dei cittadini, seguito al 31% da Sebastiano Tusa. Inferiore al 30% è la notorietà regionale di Mimmo Turano e di Totò Cordaro. Molto meno conosciuti, con percentuali comprese tra il 20 ed il 4%, risultano gli altri assessori presenti in Giunta: Marco Falcone, Edy Bandiera, Mariella Ippolito, Bernadette Grasso, Sandro Pappalardo, Alberto Pierobon.
I dati si riferiscono alla notorietà personale degli esponenti politici, prescindendo dalla loro attività in Giunta. Dall’insediamento del Governo, l’incremento più significativo si riferisce all’assessore alla Salute Ruggero Razza, conosciuto oggi dal 42% dei siciliani, con una crescita rilevata da Demopolis di oltre 20 punti. Residuali, appaiono invece – rispetto al novembre scorso – le differenze nella notorietà per gli altri componenti della Giunta Regionale: è un elemento, il basso profilo nella comunicazione, che rende più complesso per i cittadini formarsi un’opinione sul lavoro e sulle scelte strategiche del Governo Musumeci.
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