A cultura e turismo, due dei settori più martoriati dalla pandemia, andranno 3,1 miliardi di euro dei quasi 200 che arriveranno con il Recovery fund. E’ meno dell’1,6% del totale per un settore che vale circa il 13% del nostro Prodotto interno lordo. Inoltre i tre miliardi sono quelli stanziati direttamente per il settore, non è detto che altre risorse arrivino indirettamente, ad esempio attraverso progetti di transizione verde che tecnicamente ricadono sotto altre voci.

Delusione e amarezza per tanti imprenditori: “Il Recovery Fund è un’occasione irripetibile per l’Europa – dichiara Mario Attinasi, presidente di Assoimpresa – anche se una parte dei fondi dovranno essere restituiti. Purtroppo questa maledetta crisi causata dal covid potrà essere cruenta e quindi occorre elaborare fin d’ora un piano di sviluppo adeguato alle probabili conseguenze che derivano dalla pandemia.

Da quello che si evince dalla bozza del programma di interventi che il nostro Governo ha presentato alla UE, appare incomprensibile l’entità delle risorse destinate alla filiera del settore del Turismo – sottolinea Attinasi – settore strategico per un paese come l’Italia. Sarà nostra cura, insieme alle altre associazioni – conclude Attinasi – sollecitare il Parlamento a rivedere il piano d’investimenti necessario per rivitalizzare tutto il sistema economico Italiano e scongiurare così una crisi fatale dal punto di vista economico e sociale”.

Qualche giorno fa, anche l’assessore regionale Alberto Samonà è intervenuto sull’esiguità dei fondi destinati a cultura e turismo e si è mostrato molto critico sul Recovery Plan del governo Conte.
Samonà ha dichiarato: “Destina a Cultura e Turismo soltanto le briciole“.
L’assessore ha poi spiegato: “Al governo Conte non importa nulla di cultura e turismo: nel Recovery plan, infatti, sono previsti soltanto 1,3 miliardi di euro per interventi in questi due settori a fronte dei 196 miliardi complessivi. Questo, nonostante siano due dei principali settori trainanti dell’Italia, in grado di muovere molti di punti di pil e dare occupazione a milioni di persone”.
E ancora: “Questo è il peggior regalo di Natale che l’esecutivo Pd + 5 Stelle potesse fare agli Italiani, che come ha giustamente fatto osservare il senatore ed ex ministro della Lega Gian Marco Centinaio, si è limitato ad erogare una mancetta che non fa che accrescere la crisi di un segmento di Paese a cui è stata negata visione, strategie ed adeguato sostegno. Il tutto, ulteriormente aggravato in quelle regioni, come la Sicilia, nelle quali il binomio cultura-turismo è ancora più strategico per uno sviluppo sostenibile dell’Isola e per l’occupazione”.