Con riferimento ad alcune anticipazioni diffuse dalla stampa in merito al calendario scolastico 2018-19, Roberto Lagalla risponde alle osservazioni critiche avanzate da alcuni esponenti del mondo della scuola ancor prima della emanazione del relativo decreto, di prossima pubblicazione.

“Premesso che l’allargamento delle conoscenze attraverso le azioni formative extra scolastiche costituisce un fondamentale ed integrante elemento delle attività didattiche – e su questo è facile registrare e raccogliere unanime consenso – resta il problema di garantire la coerenza di queste con il complessivo progetto educativo degli studenti e di bilanciare, anche in termini temporali, il loro impatto sull’apprendimento dei programmi ordinamentali e sullo spazio che ad ogni allievo deve essere garantito per comprendere e maturare metodo e contenuti degli insegnamenti disciplinari, avendo particolare riguardo ai soggetti più svantaggiati. Forse e al di là di opportunistiche prese di posizione di certe parti politiche, sarebbe il caso di riflettere più approfonditamente e criticamente sulle complesse ragioni per le quali la Sicilia presenta un documentato ritardo di apprendimento scolastico, come rilevato dai test nazionali di valutazione delle competenze. Ritengo che, anche in questa circostanza come in tante altre, criticare ancor prima che il decreto sia stato reso noto costituisce un atto almeno incauto: non manca infatti nel provvedimento il riconoscimento della prevista ed opportuna flessibilità di modulazione del calendario nell’ambito dell’autonomia scolastica, ne, presso l’Assessorato, fa difetto la disponibilità a proseguire nel confronto già avviato con il mondo della scuola, a condizione che il dialogo sia pacato, documentato e rispettoso di tutte le posizioni, senza riserve pregiudiziali”.