La graduatoria del Concorso per aspiranti allievi agenti della Polizia di Stato è stata tenuta in freezer, lasciata scadere. Così, per tanti ragazzi che avevano raggiunto il punteggio necessario e attendevano lo scorrimento della graduatoria per diventare poliziotti, quel sogno è diventato un incubo. Adesso, sulla vicenda del concorso 1650 del 2020 si levano le proteste dei sindaci ed è stata presentata un’interrogazione al Ministro dell’Interno.

La storia la racconta Ernesto Cordò, aspirante poliziotto ed oggi portavoce del Movimento “1650/2020”. “Ci sono tanti ragazzi siciliani tra i numerosi aspiranti allievi agenti della Polizia di Stato che segnalano all’attenzione del Ministero dell’Interno il mancato –ed immotivato, secondo loro –scorrimento della graduatoria utile all’assunzione degli stessi”.

Il concorso bandito nel 2020

Al centro delle polemiche c’è il bando di concorso 1650 allievi agenti della Polizia di Stato. Quel bando è stato indetto con Decreto del Capo di Polizia risalente al 29 gennaio 2020. I partecipanti a tale Concorso –tra cui anche un aspirante poliziotto Siciliano–superando la prova scritta, risultarono idonei nella graduatoria di quest’ultima, che venne successivamente approvata dal Direttore Centrale del Ministero dell’Interno, il 16 novembre 2021.

Ed ecco cosa è successo, stando al racconto di Cordò: “Stando alla normativa, le graduatorie per il reclutamento del personale nelle amministrazioni rimangono in vigore per il termine di due anni dalla loro approvazione. Nel caso specifico, quindi, la graduatoria dei risultati idonei al concorso in questione sarebbe dovuta rimanere valida e in vigore fino al 16 novembre 2023. Ciò nonostante, il 29 settembre 2022, senza prima procedere con lo scorrimento di tale graduatoria, è stato indetto un altro concorso pubblico per altri 1188 posti sempre di allievo Agente della Polizia di Stato. E come se non bastasse, un ulteriore concorso è stato indetto in data 7 luglio 2023, sempre avente oggetto l’assunzione di 1650 allievi Agenti della Polizia. Di fatto, dunque, i partecipanti risultati idonei in quella che era una graduatoria valida a tutti gli effetti, sono stati abbandonati ed esclusi da qualsivoglia chiamata per scorrimento della stessa, a causa della pubblicazione dei due nuovi ‘illegittimi’ concorsi, banditi senza rispettare i termini di legge di due anni di vigenza”.

La beffa del limite d’età superato

Al danno, si è aggiunta anche la beffa: infatti, dopo 4 lunghi anni di attesa –complice anche il protrarsi dell’emergenza pandemica che ha bloccato inizialmente e poi rallentato le procedure concorsuali per oltre due anni –molti dei partecipanti hanno raggiunto i limiti anagrafici stabiliti dall’amministrazione e non hanno avuto più alcuna possibilità di partecipare ai  concorsi successivi. “Una situazione aberrante e paradossale per noi, facendo pagare a caro prezzo a noi ragazzi i 2 anni trascorsi tra blocchi e rinvii –commentano i partecipanti al concorso Allievi Agenti 2020 –che non abbiamo nemmeno trent’anni, e purtroppo, al contrario delle nuove generazioni che possono usufruire di un concorso all’anno, e con limiti di punteggio piuttosto bassi, i ragazzi nati tra il ’93 e il ’97 hanno avuto, da civili, solamente due occasioni di entrare in Polizia, ovvero 2017 e 2020, dal momento che non si facevano concorsi aperti ai civili dalla fine degli anni ‘90”.

La protesta del sindacato autonomo di Polizia

Sull’esito di questo concorso affondato interviene anche il sindacato di polizia ADP. Con una nota inviata al Viminale, il sindacato autonomo ricorda  “la cronica carenza di personale che grava chiaramente in maniera esponenziale, non solo sui carichi di lavoro dei poliziotti, ma anche sulla stessa sicurezza che la Polizia di Stato dovrebbe garantire”. Per il Consigliere Nazionale e Segretario Generale ADP Polizia, Alessandro Congiu, “con i concorsi previsti per l’anno 2023 e 2024 anche se al 100% delle assunzioni il Ministero non potrà mai garantire il gap standard previsto dalla Legge. Solo gli scorrimenti di tutte le graduatorie permetterebbero di sanare il deficit degli organici. Il Sindacato ADP della Polizia si batterà sempre per far fronte alla carenza degli organici e per le assunzioni straordinarie attraverso gli scorrimenti delle graduatorie ancora vigenti”.

L’interrogazione al Ministro Piantedosi

Sulla vicenda del concorso è stata presentata un’interrogazione al Ministro Piantedosi. L’hanno presentata Andrea Casu  e  Matteo Mauri,  chiedendo di “motivare la decisione dell’amministrazione e risolvere al più presto quella che appare essere a tutti gli effetti una vera ingiustizia, nei confronti degli idonei del concorso per il reclutamento di 1.650 allievi agenti della polizia di Stato del 2020”. Un’ingiustizia –commenta Casu in una nota pubblicata sui suoi profili social –“vissuta sulle spalle di giovani che hanno ottenuto punteggi anche migliori rispetto a quello dei concorsi successivi. Giovani che dopo aver aspettato fin troppo tempo meritano di realizzare subito il proprio sogno”.