Mentre cambia il transito sul ponte Corleone, i sindacati polemizzano con amministratine comunale e consiglio comunale, reputandoli responsabili dell’immobilismo a cui si sarebbe assistito fino a oggi. Il ponte Corleone – è notizia d’ieri – è ancora al centro d’interventi e alla luce di quanto accertato sulla verifica della infrastruttura da parte della Icaro Progetti.Il dirigente Sergio Maneri ha predisposto una nuova ordinanza con la quale per limitare la circolazione stradale istituisce sul ponte una sola carreggiata in entrambi i sensi di marcia. Sarà realizzata una strettoia con i newjersey, cordoli e guardrail. Il transito sui marciapiedi sarà vietato fino a quando non verranno ripristinate le barriere di protezioni. Il limite di velocità a 100 metri prima del ponto e dopo il ponte sarà di 60 Km/h. Gli interventi saranno realizzati dall’Anas.
Situazione vergognosa
I sindacati però non ci stanno e parlano d’immobilismo. “L’immobilismo dell’amministrazione comunale rispetto alla situazione di grave pericolo in cui versa il ponte Corlone è vergognoso e non è poi più accettabile che, da mesi ormai, non si preveda un percorso di viabilità alternativo, condannando i cittadini a un traffico infinito e un’attesa in coda snervante”. Lo ha detto il segretario provinciale della Filca Cisl Palermo-Trapani, Francesco Danese.
Evitare la tragedia e i morti
“Chiediamo ormai da troppo tempo che fine hanno fatto le soluzioni paventate dell’amministrazione comunale per risolvere l’annosa vicenda del ponte Corleone, e soprattutto attendiamo di capire quali sono gli interventi di messa in sicurezza che intende attuare perché è impensabile che si affronti il problema quando accadono le tragedie e si piangono i morti. Non c’è più tempo – continua – e i cittadini non meritano questo silenzio e questo atteggiamento inerte dell’amministrazione comunale, che si deve attivare immediatamente per la manutenzione e la messa in sicurezza non solo del ponte Corleone ma di tutti i ponti che a Palermo versano in condizioni di totale abbandono. Chiediamo anche – conclude – che il consiglio comunale, che ha tenuto in sospeso per mesi l’approvazione del piano triennale delle opere, si assumi la propria responsabilità e si mettano fine alle beghe politiche perché l’incolumità dei cittadini non ha colore politico ed è imbarazzante assistere a scontri continui mentre il ponte e le infrastrutture crollano”.
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