- Caos e traffico per colpa del Ponte Corleone
- Inefficienze e lungaggini burocratiche inaccettabili
- La nota dell’Unione degli Industriali
Il direttivo dell’Unione Industriali di Confcommercio Palermo, presieduto da Antonio Lo Coco, lancia l’allarme traffico, con particolare riferimento alla situazione caotica nella zona del Ponte Corleone che, in seguito a un’ordinanza del sindaco Orlando di qualche settimana fa, ha subito un restringimento della carreggiata con il divieto di transito per gli automezzi superiori alle 27 tonnellate.
Ripensare il piano traffico
“Bisogna ripensare urgentemente il piano traffico nella zona e più in generale su tutte le arterie che collegano la città con le periferie, soprattutto con le zone industriali – spiega Antonio Lo Coco -. Comprendiamo la delicatezza della situazione e prendiamo atto degli impegni assunti per accelerare le procedure relative ai lavori di manutenzione straordinaria. La scelta di privilegiare il traffico automobilistico privato penalizza gravemente le attività industriali che già sono alle prese con numerosi problemi connessi con l’emergenza sanitaria ed economica, aggravata dalla decisione di riportare la Sicilia in zona arancione”.
“Non basta lo sforzo apprezzabile delle forze dell’ordine e della polizia municipale che deviano i mezzi pesanti su percorsi alternativi che rappresentano una vera e propria odissea a qualunque orario e rallentano la consegna delle merci, provocando ulteriori disagi alle categorie produttive”.
L’Unione Industriali solleva la questione burocratica
L’Unione degli Industriali solleva anche il problema, altrettanto delicato, legato alle inefficienze burocratiche che rallentano l’operatività delle aziende.
“Il problema – prosegue Lo Coco – non riguarda soltanto gli uffici comunali come il Suap ma tutti quelli a cui, per svariati motivi, dobbiamo rivolgerci per ottenere permessi e autorizzazioni necessarie per il nostro lavoro. Lo smart working negli uffici pubblici sta appesantendo la situazione, si perdono molti giorni per semplici certificati perché gli uffici sono spesso vuoti o non adeguatamente organizzati. Una soluzione possibile sarebbe quello dello snellimento delle procedure, magari utilizzando il sistema delle autocertificazioni: siamo disponibili a dare il nostro contributo di idee per velocizzare i procedimenti amministrativi a condizione che si faccia in fretta perché il momento è già molto delicato per effetto della pandemia e bisogna reagire alle avversità aumentando almeno l’efficienza produttiva, laddove è possibile, per limitare i contraccolpi della crisi”.
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