La procura di Roma ha aperto una indagine sul Ponte sullo Stretto e sulla procedura del governo Meloni e del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini. Il fascicolo è contro ignoti e nasce dall’esposto presentato il primo febbraio dai segretari di Sinistra, Verdi e Pd, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ed Elly Schlein. Il procuratore Francesco Lo Voi ha assegnato il fascicolo alla sostituta Alessia Natale, che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione.

Su cosa verte l’inchiesta

Secondo quanto scrive Repubblica, in particolare l’esposto chiede di indagare sull’iter che ha portato a rimettere in piedi la società Stretto di Messina e a far rivivere i contratti della vecchia gara fatta ne 2008 dal governo Berlusconi e vinta dal consorzio Eurolink. “Il governo ha deciso la caducazione del contenzioso tra lo Stato e i privati – dice Bonelli -, inoltre il governo e la società Stretto di Messina non rendono pubblici gli atti e i progetti aggiornati dal consorzio Eurolink. Parliamo di documenti che impegnano lo Stato per 14,6 miliardi di euro. Ma non solo: abbiamo saputo dal viceministro Bignami che l’atto negoziale tra la società stretto di Messina e i privati sul nuovo progetto è stato sottoscritto il 29 settembre e il 30 i privati hanno presentato il nuovo progetto”. L’ad Pietro Ciucci a giugno aveva dato questo incarico a Eurolink.

L’esposto e i precedenti

Ma il cuore dell’esposto riguarda gli incontri precedenti al varo del decreto Ponte in Consiglio dei ministri. Incontri tra Salvini, l’ex ministro Lunardi autore della gara vinta anni fa dal gruppo Eurolink. Prima dell’approvazione del decreto ad ottobre 2022 c’è stato un incontro tra Salvini, Lunardi e Pietro Salini a capo della cordata Eurolink, per discutere il decreto. Lunardi poi ha incontrato Prestininzi, il responsabile del comitato scientifico del Ponte sullo Stretto, e dice che sono amici di famiglia. “Bene, chiediamo alla procura di indagare su tutto quanto avvenuto a spese dello Stato”, dice Bonelli soddisfatto dell’apertura formale dell’indagine da parte della procura di Roma.

Il Codacons si costituisce parte offesa nell’inchiesta di Roma

Il Codacons si costituirà parte offesa, per conto dei cittadini italiani, nell’inchiesta aperta dalla Procura di Roma sul progetto relativo alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

In rappresentanza degli utenti italiani fruitori dei servizi resi dalla Pubblica Amministrazione abbiamo deciso di intervenire in qualità di parte offesa nel procedimento della magistratura – spiega il Codacons – Un passaggio necessario che, nel caso in cui dall’indagine dovessero emergere irregolarità o fattispecie penalmente rilevanti in merito all’iter sul progetto del Ponte, ci consentirà di avviare le dovute richieste risarcitorie nei confronti dei responsabili, per conto di tutti i soggetti lesi da eventuali illeciti.

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