La proposta parte da un libro in uscita giovedì. E’ firmato da Matteo Renzi e come sempre servirà fondamentalmente ad animare il dibattito politico. Vecchie idee mai realizzate, ritenute spesso impossibili, rispolverate alla luce della nuova crisi.

“Benissimo Matteo Renzi su Ponte sullo Stretto e fiscalità di vantaggio per Sicilia e Sardegna. Il momento è adesso. L’alta velocità arriverà a Reggio Calabria: è incredibile e ingiusto che non possa arrivare anche a Palermo. La fiscalità di vantaggio per la Sicilia prima del coronavirus era un’utopia, ora invece è possibile e noi presenteremo un disegno di legge ed un emendamento al dl Rilancio in discussione in Parlamento. In questo momento si stanno rivedendo le norme sugli aiuti di Stato, di concerto con l’UE, dobbiamo intervenire. Niente tasse per un periodo determinato a tutte le imprese che investono in Sicilia e Sardegna e creano lavoro” commenta il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, commentando le proposte sul Ponte sullo Stretto e sulla fiscalità di vantaggio per le Isole dal libro di Matteo Renzi “La mossa del cavallo”, edito da Marsilio, in libreria dal 4 giugno.

Due idee, due progetti, dei quali si parla in termini di ‘già quasi fatto’ almeno da trent’anni ma senza mai nulla di veramente concreto. Ricette che tornano ad ogni crisi e che non potevano mancare nel post Covid19 , la crisi economica forse peggiore di sempre, certamente degli ultimi decenni.

E sul Ponte arriva il sì che non ti aspetti, quello di Matteo Salvini”Se l’Italia decide di fare il Ponte sullo Stretto, che per me serve, dobbiamo poterlo fare” dice il leader della Lega a “Non è l’Arena” su La7, a proposito degli eventuali finanziamenti che l’Italia riceverà dall’Ue.

Ma sono ricette che, come sempre ritornano, sempre piacciono a qualcuno. Anzi a più di qualcuno. “In un momento storico in cui l’impatto economico del Coronavirus rischia di allargare il divario fra Nord e Sud, è necessario più che mai rimettere al centro dell’agenda politica fiscalità di vantaggio e perequazione infrastrutturale, a partire dal Ponte sullo Stretto – dice il deputato regionale autonomista e presidente della Commissione Ue dell’Ars, Giuseppe Compagnone – temi che sono sempre stati fra i punti qualificanti dell’azione degli autonomisti (ex Mpa) e del governo del Lombardo, sui quali sono state avviate azioni concrete nei palazzi della politica (da Palermo all’Europa) e sono state organizzate iniziative di piazza storiche, come i due cortei, con migliaia di partecipanti, a sostegno della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e Roma. Prendiamo atto, quindi, delle aperture manifestate dal ministro Franceschini sul Ponte sullo Stretto e dal senatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, oltre che sulla grande infrastruttura anche sulla fiscalità di vantaggio: e dire che proprio dall’area del Pd arrivò lo stop alla realizzazione del Ponte. Siamo sicuri, a questo punto, che le loro dichiarazioni saranno seguite da fatti concreti”

“Da sempre – prosegue Compagnone- sosteniamo che la Sicilia non ha alcun bisogno di assistenzialismo, che distrae fondi allo sviluppo, ma di reali opportunità di crescita così da creare occupazione e far tornare i nostri giovani. In tal senso c’è un’altra grande occasione che va colta, anche per gli indirizzi forniti dalla Comunità Europea: è il pieno impiego dei fondi comunitari per puntare ad una Sicilia “green” che possa puntare a creare lavoro e sviluppo sostenibile”.

E sul tema interviene anche il Vice Presidente dell’Ars Roberto Di Mauro “Mi fa piacere che anche Renzi sta attenzionando le politiche del Mezzogiorno e ha tirato fuori questa iniziativa e mi auguro,non solo come proposta ma soprattutto come cavallo di battaglia,la fiscalità di vantaggio, un tema da sempre caro agli autonomisti,fin dai tempi dell’accordo politico con Berlusconi nel 2006.
La fiscalità di vantaggio è un tema che se applicato per la ripresa e il rilancio socio-economico dell’Isola,può determinare realmente una serie di agevolazioni e risparmi fiscali alle imprese che investono e delocalizzano le proprie attività produttive in un’area svantaggiata come la nostra regione.Diventa basilare far ripartire una regione oggi altamente piegata dalla crisi ante e post coronavirus.
E’ chiaro che,se si agganciano le risorse del Recovery Fund con le ingenti risorse che arriveranno in Italia circa 172 miliardi tra sussidi e investimenti,si può veramente parlare di rilancio della Sicilia.
La Sicilia inoltre ha a disposizione nella nuova programmazione comunitaria 2021/2027 circa 10 miliardi che entreranno a regime dal prossimo anno. Se aggiungiamo che si può seguire con la Stato Centrale una battaglia per una vera riforma fiscale per la nostra isola assieme a un processo di snellimento burocratico e finanziario,si può veramente azionare la mossa del cavallo in Sicilia,delineando un percorso che non sia assistenziale ma di sviluppo e di fuoriuscita dalla marginalizzazione territoriale ed economica in cui ci troviamo”.

“Sapere che ancora oggi in una fase sanitaria ed emergenziale purtroppo non conclusa che aumenta i costi dei nostri prodotti e delle nostre merci per un gap infrastrutturale non aiuta tutto il sistema produttivo delle piccole e medie imprese siciliane che scottano ritardi e dei costi di produzione spesso più alti di regioni similari del Sud Europa,tutto ciò fa riflettere. Per questo, se Renzi e il Governo Nazionale si intestano questa battaglia con Bruxelles,non possiamo che trovarci dalla sua parte”.

Di Mauro parla di fallimento del federalismo fiscale ed ha una sua ricetta concreta “Il federalismo fiscale e la legge 42/2009 non hanno permesso il pieno superamento del deficit economico e infrastrutturale tra Mezzogiorno e Nord,anzi è stata una riforma ampiamente fallita per le problematiche ad introitare i tributi a livello regionale,provinciale e comunale,lo sgravio dello Stato verso la periferia non ha funzionato. Noi crediamo invece che le politiche di investimento e di appeal delle imprese devono basarsi su agevolazioni vere per seguire un percorso di competitività e opportunità per chi voglia investire in Sicilia”.

“Non solo rimodulare al ribasso l’Irap ma seguire un planning per detassare sia le spese in conto corrente,sia in conto capitale per le aziende che vogliono delocalizzare in Sicilia e nel Sud in genere.
E’ lapalissiano che per poter fare questa battaglia anche la regione deve essere in grado di auto riformarsi dall’interno,avere una burocrazia e una dirigenza adeguata e capace e tempi certi per i progetti di sviluppo e di crescita.Per questo deve essere chiaro che è la spesa che determina la crescita del territorio e non la singola assegnazione di risorse!Questa è la scommessa da vincere prima di ogni cosa. Se c’è sana collaborazione istituzionale oggi più che mai tra il governo nazionale che spinge l’Europa a seguire un processo virtuoso per le regioni Obiettivo I e il Governo centrale con quello regionale si può innestare una strada che finalmente persegua obiettivi strategici e renda la Sicilia una terra di opportunità per poter investire dal turismo,dalla cultura e dal mare la nostra iva non dichiarata. Tra l’altro rimaniamo una regione di confine e di primo approdo dei migranti e si deve insistere con l’Europa per le compensazioni fiscali e di ristoro”.

“Per questo – conclude – una politica forte a tutti i livelli Istituzionali può dare una svolta che oggi non può essere rimandabile ,perché il tempo dei convegni o degli slogan ponte sullo stretto o opere faraoniche non hanno senso se non si inquadrano in un progetto complessivo di aiuti,investimenti e riforme mirate e che hanno come scopo la crescita di attività produttive sia nuove sia di sostegno a chi già opera nella nostra terra”.

“Il Ponte sullo Stretto? Un’opera che in altri Paesi sarebbe stata già realizzata. Abbiamo la necessità di rendere le imprese del Sud competitive, per questo l’opera va pensata insieme al riammodernamento della rete viaria e ferroviaria. Crescita economica è riformismo, riformismo è coraggio. Ci vuole il coraggio delle scelte politiche”. Lo dice il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato in diretta a “Italia Viva Sicilia Live”, il format condotto da Rossana Titone che va in onda ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11.15 alle 12 sulla pagina Facebook di Italia Viva Sicilia.

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