Un confronto ad alto livello tra istituzioni europee e territorio siciliano ha posto le basi per una nuova centralità della Sicilia occidentale nelle politiche infrastrutturali dell’Unione Europea. A Bruxelles, il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Annalisa Tardino, ha incontrato il commissario europeo per i Trasporti e il Turismo sostenibile, Apostolos Tzitzikōstas, per discutere del futuro dei porti siciliani alla luce della nuova visione continentale sul Mediterraneo.

Nel corso dell’incontro, è emersa con forza la volontà di valorizzare gli scali della Sicilia occidentale come asset strategici per l’energia, la logistica e la connettività digitale, in perfetta sintonia con le linee guida del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. La visione espressa da Tardino si inserisce in un contesto europeo che guarda con rinnovato interesse al Mezzogiorno come ponte verso il Nord Africa e nodo vitale nella rete infrastrutturale continentale.

Una visione condivisa per il futuro del Mediterraneo

Nel cuore delle istituzioni europee, Annalisa Tardino ha presentato una strategia chiara e concreta: fare della Sicilia un punto nevralgico nelle politiche dell’UE. Un obiettivo che parte da risultati già tangibili. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale ha avviato processi significativi, dalla modernizzazione delle infrastrutture all’elettrificazione delle banchine, passando per la digitalizzazione dei servizi e l’incremento del traffico marittimo, sia commerciale che turistico.

Il porto di Palermo, ad esempio, è oggi il quarto scalo crocieristico d’Italia, a conferma di un trend positivo che può estendersi a tutta la rete portuale dell’isola. Tardino ha sottolineato come molti dei porti gestiti dall’Autorità si affaccino direttamente sulle coste nordafricane, rendendoli candidati ideali per diventare hub energetici e logistici nel nuovo assetto mediterraneo dell’Unione.

Una prospettiva accolta con grande interesse da Tzitzikōstas, che ha riconosciuto il potenziale strategico degli scali siciliani all’interno della strategia europea per la sostenibilità e il cosiddetto dual-use, ovvero l’uso delle infrastrutture sia per fini civili sia per esigenze legate alla sicurezza.

Tardino: “Porti siciliani tra gli asset strategici dell’UE”

Nel corso del colloquio, il commissario Tardino ha messo in luce i profondi cambiamenti in atto nella geografia della mobilità europea, determinati da nuove infrastrutture e collegamenti nel Mediterraneo. Ha citato, tra le altre opere, il Ponte sullo Stretto e i progetti di connessione energetica tra Sicilia e Malta, che potrebbero trasformare le due isole in snodi strategici capaci di connettere l’Europa al Nord Africa non solo tramite reti di trasporto, ma anche tramite interconnessioni digitali ed energetiche.

Un punto chiave dell’incontro è stato il recente “Patto per il Mediterraneo”, firmato dall’Unione Europea per ribadire l’interesse strategico verso il Sud. Il documento introduce un cambio di paradigma: un “capovolgimento geografico” che guarda al Mediterraneo come centro vitale dell’Europa futura.

“Il commissario Tardino: “Ho ribadito la disponibilità a collaborare, partendo dal territorio e attraverso il Mit, con la Commissione europea, perché i porti siciliani possano essere citati a pieno titolo tra gli asset strategici del Mediterraneo nei prossimi pacchetti legislativi che seguiranno la strategia europea dei porti”.”

Tzitzikōstas ha mostrato ampia apertura, confermando la volontà della Commissione di inserire i porti siciliani nella futura agenda dei trasporti e dell’energia dell’UE. Non solo: ha anche annunciato una visita ufficiale in Sicilia, prevista per il prossimo anno, per valutare direttamente le potenzialità del sistema portuale isolano.