È scontro tra sindacati di categoria e lavoratori part time e precari siciliani di poste italiane. Non si ferma la polemica e continuano le proteste.
“Apprendiamo con stupore di essere diventati oggetto di accuse ed attacchi pubblici da parte dei segretari generali dei sindacati di categoria, che in una nota diffusa ieri, non solo ci attribuiscono affermazioni che non ci appartengono ma tentano anche di screditare il nostro operato adombrando sospette, seppur inesistenti, benedizioni politiche nei confronti del nostro comitato e delle nostre iniziative di protesta”.
Questo quanto si legge in una nota ufficiale diffusa dal comitato #FullTimeSubito per i lavoratori Siciliani di Poste Italiane, in risposta ad un comunicato unitario in cui i segretari nazionali dei sindacati di categoria attaccavano i lavoratori dell’isola aderenti al comitato, difendendo l’accordo siglato con poste italiane lo scorso 13 giugno.
“Abbiamo sempre ritenuto i sindacati, fondamentale strumento a sostegno e difesa dei lavoratori e dei loro diritti e mai avremmo potuto immaginare si arrivasse ad un così violento e meschino attacco frontale contro lavoratori in difficoltà, rei esclusivamente di aver manifestato dissenso e contrarietà rispetto ad un accordo fortemente penalizzante per la Sicilia e nei confronti di sigle sindacali che lo hanno sottoscritto a chiaro svantaggio dei lavoratori Siciliani e della qualità dei servizi erogati nell’isola. Abbiamo la colpa – continua la nota – di aver alzato la testa e di aver portato il problema all’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali, ma se nessuno ci difende, dobbiamo farlo da soli. Non amiamo la demagogia e le false promesse, per questo non abbiamo mai chiesto la conversione immediata di tutti i contratti part time e la stabilizzazione di tutti i precari siciliani, nè abbiamo mai preteso corsie preferenziali rispetto ai tanti colleghi fuori sede oggi in servizio in regioni del centro-nord, al contrario di quanto vogliono far credere i nostri ex segretari nazionali. Non riusciranno a metterci l’uno contro l’altro. Abbiamo chiesto, riteniamo legittimamente, di rivedere al rialzo il numero di conversioni dei contratti a tempo parziale (solo 38 nell’isola a fronte di oltre 800 lavoratori part time) e di stabilizzazioni per i precari (al momento nessuna prevista a fronte di alcune migliaia di lavoratori a tempo determinato attualmente in servizio), altresì di avere tempi più congrui e modalità meno gravose, affinché si possa guardare con maggiore serenità al futuro”.
Il comitato di protesta, nato da meno di 10 giorni e che conta nell’isola già alcune centinaia di adesioni, nei giorni scorsi ha lanciato uno sciopero dalle prestazioni straordinarie ed ha invitato i colleghi a cancellazioni di massa dalle sigle sindacali. Appelli cui hanno fatto seguito numerosissime adesioni.
“Abbiamo voluto lanciare un segnale forte a Roma e ci siamo riusciti, abbiamo colpito nel segno” concludono nella nota “lanciamo un accorato appello al governo nazionale, a quello regionale ed in generale a tutte le istituzioni, a loro chiediamo un incontro ed un impegno concreto affinché si possa rivedere in meglio questo accordo”.
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