“Oggi ho portato in Consiglio comunale la voce delle centinaia di precari Covid siciliani il cui contratto è in scadenza oggi. Giovani e importanti energie che rischiano di essere cinicamente rottamate e di cui la nostra terra ha ancora bisogno”. Lo dichiara il consigliere e capogruppo di Azione al Comune di Palermo Fabrizio Ferrandelli nella giornata in cui a Palermo è stata organizzata una protesta sotto l’Ars.

Prima osannati, poi abbandonati

Ferrandelli chiede a Lagalla di prendere in mano la situazione, chiedendo la reintegrazione di questi lavoratori. “Dopo averli osannati come eroi nei duri mesi dell’emergenza, oggi la Regione rischia di dimenticarsi del loro impegno e delle competenze acquisite. Competenze da riutilizzare in una ridisegnazione della rete sanitaria e della medicina di prossimità. Sono tecnici, amministrativi, informatici, ma anche psicologi. Ho chiesto al sindaco del Comune capoluogo di regione di portare la nostra voce al Governo regionale anche nella sua veste di prima autorità sanitaria cittadina per richiederne la reintegrazione e il pieno utilizzo”

La protesta dei precari Covid

“Vogliamo lavorare”, questo è il grido che risuona fra i precari covid siciliani che hanno deciso di manifestare questa mattina sotto la sede dell’Ars, a Palermo. Più o meno trecento quelli che hanno deciso di sfidare la pioggia e di chiedere a gran voce di potere continuare ad esercitare la propria mansione portati avanti in questi ultimi ultimi anni di pandemia. Dall’essere eroi a rischiare il posto di lavoro. Un paradosso che i lavoratori non accettano, anche alla luce della necessità di figure professionali all’interno del sistema sanitario regionale. Durante il sit-in, un gruppo di sindacalisti è stato ricevuto all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Le voci della protesta

Manifestazione alla quale hanno partecipato lavoratori provenienti da varie Province della Sicilia. Da Trapani ad Agrigento, passando per Palermo e Caltanissetta. Le sensazioni sono comuni, così come le richieste poste alla Regione. “Quello che chiediamo è continuare a poter lavorare – dichiara Daniela Pecoraro, assistente informatica precaria -. In questi anni abbiamo lottato contro il covid. Vogliamo continuare a garantire i LEA, ovvero i livelli essenziali di assistenza. Le Asp, tutti i dipartimenti e perfino gli ospedali hanno bisogno di figure professionali come le nostre. E’ una lacuna che la Regione deve colmare”.

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