Sulle note dei Cento Passi che ricordano Peppino Impastato, i precari Covid della sanità siciliana,  hanno protestato oggi a Palermo, attraversando in corteo quel piccolo tratto di strada che separa Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale, da Palazzo dei Normanni, l’Ars.

Alla manifestazione ha partecipato anche il Pd: “Non potevamo essere altrove, visto che la difesa e il potenziamento della sanità pubblica è uno dei pilastri della nostra idea di Paese”, dice Sergio Lima, componente della segreteria regionale e della direzione nazionale del Partito democratico. “Il governo regionale, lo stesso che ha inopinatamente dato parere positivo al progetto di autonomia differenziata che si tradurrà in ulteriori riduzioni di risorse per la sanità della nostra regione, sblocchi i concorsi e garantisca l’operatività e la continuità lavorativa dei circa 2000 precari emergenza Covid”, ha concluso Lima.

Precari Covid davanti Ars, “dimettetevi, vergogna”

Dimettetevi”, “vergogna”, “vogliamo lavorare”: sono gli slogan urlati dalle centinaia di precari Covid che stanno protestando davanti a Palazzo dei Normanni. Il portone è presidiato dalla polizia. Chiedono la proroga dei contratti, scaduti a fine febbraio, e la stabilizzazione. In piazza le bandiere di Cgil e Uil. In uno striscione c’è scritto: “Ossessionati a creare disoccupazione, tu schifani noi schifiati”.

Presidente Ars riceve delegazione in protesta

Accogliendo la richiesta dei precari Covid che stanno manifestando davanti a Palazzo dei Normanni chiedendo la proroga dei contratti scaduti a fine febbraio, il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, sta ricevendo una delegazione nel suo ufficio, in Torre Pisana. Galvagno ha aperto la riunione ai capigruppo. A farsi portavoce della richiesta d’incontro è stato il deputato-questore del Pd, Nello Dipasquale che ha parlato con i manifestanti davanti al Palazzo, col presidente Galvagno che ha dato la sua immediata disponibilità.

“L’ennesima umiliazione”

Il Coordinamento Regionale Professionisti Emergenza Covid-19 Sicilia ha scritto in una nota alla vigilia della nuova manifestazione: “Se le notizie delle ultime ore verranno confermate, rappresenterebbero l’ennesima umiliazione nei confronti della nostra categoria dopo tutte le promesse fatte sulla nostra pelle dagli stessi “signori” che adesso improvvisamente non riconoscono più neppure il lavoro che loro stessi hanno portato avanti per far approvare una legge capace di prevedere la nostra stabilizzazione né il lavoro che continuiamo a svolgere nelle ASP, liquidandoci con un semplice punteggio premiale negli eventuali futuri concorsi nonostante l’emendamento milleproroghe e nonostante 2 anni di FALSE promesse che saremo felici di pubblicare per rinfrescare la memoria a tutti questi ‘signori’!!!”.

Le richieste dei precari Covid

I precari Covid dunque mettono nero su bianco le loro richieste: “Siamo in una fase cruciale dove non dobbiamo indietreggiare di un passo per far valere le nostre richieste:
1) Proroga per TUTTI i Professionisti Emergenza Covid-19 rimasti esclusi dalle proroghe dei contratti al fine di garantire la continuità occupazionale ed il funzionamento dei servizi delle aziende sanitarie;
2) Interpretazione autentica del termine “Personale Amministrativo” all’interno del decreto milleproroghe, che include altresì le figure professionali assistente informatico e collaboratore tecnico professionale;
3) Stop ai concorsi nelle more dell’espletamento delle procedure di stabilizzazione individuate dalla legge. Creare una falsa aspettattiva agli aspiranti concorsisti, con una normativa nazionale che permette la stabilizzazione, è ingiusto. Una propaganda politica che non possiamo permettere.
4) Reintegro di TUTTI i colleghi i cui contratti sono stati risolti, ingiustamente, prima della naturale scadenza (da Messina a Palermo, passando per Catania e Siracusa);
5) Utilizzo dei fondi messi a disposizione della sanità siciliana dal decreto Calabria per l’innalzamento del 10% del tetto di spesa relativo al personale delle AA.SS., conseguente adeguamento delle piante organiche e rapida attivazione delle procedure di stabilizzazione;
6) Rapido aggiornamento ed adeguamento delle piante organiche delle AA.SS. in sinergia con quanto previsto dal PNRR ed in base ad un reale fabbisogno che garantisca servizi primari di assistenza ai cittadini efficienti e di qualità;
7) Parità di diritti tra lavoratori (medici, infermieri, oss e personale amministrativo) reclutati nelle diverse aziende sanitarie, tramite procedure covid e che, ugualmente, hanno affrontato l’emergenza pandemica.
8) Riconoscimento del lavoro svolto presso le ASP come lavoratori dipendenti e trasformazione dei contratti Cococo/p.iva in Tempo determinato. Un atto di responsabilità da parte della regione che è a conoscenza della situazione reale;
9) NO all’unica idea di riserva del 50% dei posti nei concorsi pubblici in violazione della legge nazionale, la quale prevede un procedura selettiva per la stabilizzazione, come è già stato fatto per medici, infermieri ed oss e come stanno già facendo in altre regioni;
10) Corretta interpretazione ed applicazione della normativa vigente per il SSN;
11) Invitare le ASP Agrigento e di Ragusa ad interpretare correttamente il CCNL ed a collocare, correttamente, gli educatori professionali nella categoria del “Ruolo Sanitario” rinnovando i loro contratti”.

Alla vicenda dei precari Covid abbiamo dedicato una puntata di Talk Sicilia

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