I precari Covid 19 non esitano a dirsi di sentirsi “presi in giro” dalle istituzioni e dopo la mobilitazione dei giorni scorsi torneranno in piazza con un sit in di protesta che si terrà davanti l’Ars il 14 marzo, cioè domani.

“L’ennesima umiliazione”

Il Coordinamento Regionale Professionisti Emergenza Covid-19 Sicilia scrive in una nota: “Se le notizie delle ultime ore verranno confermate, rappresenterebbero l’ennesima umiliazione nei confronti della nostra categoria dopo tutte le promesse fatte sulla nostra pelle dagli stessi “signori” che adesso improvvisamente non riconoscono più neppure il lavoro che loro stessi hanno portato avanti per far approvare una legge capace di prevedere la nostra stabilizzazione né il lavoro che continuiamo a svolgere nelle ASP, liquidandoci con un semplice punteggio premiale negli eventuali futuri concorsi nonostante l’emendamento milleproroghe e nonostante 2 anni di FALSE promesse che saremo felici di pubblicare per rinfrescare la memoria a tutti questi “signori”!!!”.

“Presi in giro mentre la sanità pubblica viene depotenziata”

E ancora: “Noi non ci stiamo e non staremo a guardare questa ennesima presa in giro che si ripercuoterà anche sulle spalle di tutti i Siciliani che vedranno l’ennesimo depotenziamento della nostra Sanità Pubblica.
Il 14 marzo si torna in Piazza insieme ai sindacati a partire dalle ore 14:00.
Il Punto d’incontro è Piazza Indipendenza – Palazzo D’Orleans per poi muoverci in corteo verso l’Assemblea Regionale Siciliana”.

Le richieste dei precari Covid

I precari Covid dunque mettono nero su bianco le loro richieste: “Siamo in una fase cruciale dove non dobbiamo indietreggiare di un passo per far valere le nostre richieste:
1) Proroga per TUTTI i Professionisti Emergenza Covid-19 rimasti esclusi dalle proroghe dei contratti al fine di garantire la continuità occupazionale ed il funzionamento dei servizi delle aziende sanitarie;
2) Interpretazione autentica del termine “Personale Amministrativo” all’interno del decreto milleproroghe, che include altresì le figure professionali assistente informatico e collaboratore tecnico professionale;
3) Stop ai concorsi nelle more dell’espletamento delle procedure di stabilizzazione individuate dalla legge. Creare una falsa aspettattiva agli aspiranti concorsisti, con una normativa nazionale che permette la stabilizzazione, è ingiusto. Una propaganda politica che non possiamo permettere.
4) Reintegro di TUTTI i colleghi i cui contratti sono stati risolti, ingiustamente, prima della naturale scadenza (da Messina a Palermo, passando per Catania e Siracusa);
5) Utilizzo dei fondi messi a disposizione della sanità siciliana dal decreto Calabria per l’innalzamento del 10% del tetto di spesa relativo al personale delle AA.SS., conseguente adeguamento delle piante organiche e rapida attivazione delle procedure di stabilizzazione;
6) Rapido aggiornamento ed adeguamento delle piante organiche delle AA.SS. in sinergia con quanto previsto dal PNRR ed in base ad un reale fabbisogno che garantisca servizi primari di assistenza ai cittadini efficienti e di qualità;
7) Parità di diritti tra lavoratori (medici, infermieri, oss e personale amministrativo) reclutati nelle diverse aziende sanitarie, tramite procedure covid e che, ugualmente, hanno affrontato l’emergenza pandemica.
8) Riconoscimento del lavoro svolto presso le ASP come lavoratori dipendenti e trasformazione dei contratti Cococo/p.iva in Tempo determinato. Un atto di responsabilità da parte della regione che è a conoscenza della situazione reale;
9) NO all’unica idea di riserva del 50% dei posti nei concorsi pubblici in violazione della legge nazionale, la quale prevede un procedura selettiva per la stabilizzazione, come è già stato fatto per medici, infermieri ed oss e come stanno già facendo in altre regioni;
10) Corretta interpretazione ed applicazione della normativa vigente per il SSN;
11) Invitare le ASP Agrigento e di Ragusa ad interpretare correttamente il CCNL ed a collocare, correttamente, gli educatori professionali nella categoria del “Ruolo Sanitario” rinnovando i loro contratti”.

“La battaglia continua”

Conclude il coordinamento regionale: “Chiediamo la partecipazione di tutti i colleghi, di tutti i ruoli, da tutta la Sicilia, per dar vita al sit-in più numeroso mai fatto fino ad oggi.
La battaglia continua ed il nostro futuro dipende dal nostro non demordere.
Non indietreggeremo di un passo”.

(foto di repertorio)

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