Verso lo stop all’esclusività di appartenenza ad un solo bacino per i precari storici. E’ stato approvato in terza commissione all’Ars l’emendamento che sopprime l’esclusività di appartenenza ad un solo bacino di garanzie occupazionali o provvidenze per i lavoratori precari “storici”.

Questo obbligo di esclusiva attualmente impone ai lavoratori la scelta di offrire le proprie prestazioni per un solo ente (ad esempio o per un consorzio di bonifica o tra i lavoratori della forestale) impedendogli, di fatto,di raggiungere il tetto delle ore a loro disposizione.

La battaglia si sposta adesso in commissione Bilancio, dove sembra avere terreno spianato, visto che l’emendamento è stato apprezzato anche dal governo.

Se l’atto dovesse andare in porto abrogherebbe il tanto contestato articolo 19 delle Legge regionale 3/2016, “uno scriteriato guazzabuglio voluto dal governo Crocetta – dice la deputata M5S Vanessa Ferreri, autrice dell’emendamento – in cui si inseriscono in un unico calderone tutti i soggetti deboli che occupano un posto di svantaggio all’interno della società. Si tratta di lavoratori precari appartenenti ai bacini dei “LSU e PIP”, forestali, consorzi di bonifica, trattoristi dell’Esa, cantieri di servizio e, lavoratori “PIP” dell’Ente Vivaio Viti americane e dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia”.

“La norma che si vuole abrogare– continua la deputata – è di dubbia costituzionalità, di evidente ingiustizia sociale e oltremodo discriminatoria, poiché limita il lavoro solamente ad un gruppo ristretto di lavoratori”.