Sono quattro i ragazzi vittime del prete a cui chiedeva video e foto hard. Sono tutti minori di Termini Imerese. Tra il gruppo di amici si era sparsa la voce.
“Se contatti questa persona lui ti dà i soldi se ti masturbi”. E così prima ha iniziato un ragazzino di 17 anni, poi gli altri tre. Le indagini sono iniziate tra maggio, giugno e luglio del 2021.
Il prete originario di Caltavuturo e parroco di San Feliciano, diocesi di Perugia, elargiva dalle 20 ai 50 euro a video.
Ieri è stata eseguita l’ordinanza di arresto. In carcere per il prete ai domiciliari per una mamma di una delle vittime. La donna, difesa dall’avvocato Giuseppe Minà di Termini Imerese, avrebbe saputo di quanto accadeva in chat tra il sacerdote e il figlio e non avrebbe fatto nulla per mettere fine alla prostituzione del ragazzo.
La donna avrebbe anche saputo dei soldi che il sacerdote, difeso dall’avvocato Renato Vazzana, elargiva al figlio. “Il mio assistito è turbato per quanto successo – dice l’avvocato Vazzana – ma sereno e domani nel giorno dell’interrogatorio risponderà al giudice. Il mio assistito respinge tutte le contestazioni”.
Al prete è contestata anche la detenzione di materiale pedopornografico. Domani mattina l’interrogatorio avverrà da remoto. Il prete nel carcere di Spoleto, la donna nella caserma dei carabinieri a Termini Imerese, i due assistiti dai rispettivi avvocati.
L’Arcidiocesi di Perugia, stupore e dolore
“L’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve prende atto con stupore e dolore della notizia circa l’arresto del Sacerdote Vincenzo Esposito, Parroco di San Feliciano (Pg), e assicura la più completa disponibilità alla collaborazione con l’autorità giudiziaria per il raggiungimento della verità dei fatti.
Secondo le prime informazioni raccolte dall’Archidiocesi – che al momento non ha ricevuto comunicazioni ufficiali da parte dell’autorità giudiziaria – don Vincenzo Esposito è accusato di prostituzione minorile”.
Lo scrive in una nota l’arcidiocesi di Perugia in merito all’arresto del sacerdote accusato di prostituzione minorile. “Al riguardo l’Archidiocesi ritiene di dover precisare – aggiunge la nota – che mai alcuna segnalazione è giunta all’Autorità ecclesiastica relativa ai fatti oggetto dell’indagine. Rimane comunque prioritario l’impegno ad approfondire con diligenza i fatti, applicando le indicazioni dettate dalla normativa canonica e seguire le eventuali indicazioni offerte dalla Santa Sede.
L’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Sua Eminenza Card. Gualtiero Bassetti, profondamente rattristato, esprime la propria vicinanza, umana e spirituale, alla comunità parrocchiale di San Feliciano e in particolare a tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda”.
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