Primo maggio festa del lavoro e dei lavoratori fra vertenze, rischi occupazionali e incidenti letali sul lavoro. A sottolineare i punti critici del lavoro in Sicilia e a Palermo ancor più che nel resto del paese sono i candidati sindaco di Palermo

Ferrandelli e l’attenzione alla vertenza Ita Covisian Almaviva

“Oggi è la festa della lavoratrici e dei lavoratori, una festa che, dopo due anni, possiamo vivere ‘normalmente’ e con meno restrizioni. Non sarà, però, festa per tutti perché i lavoratori Covisian e Almaviva si vedono costretti a lottare per un diritto fondamentale come quello del lavoro che oggi è calpestato. Per questo chiedo, a gran voce, l’intervento da parte del Governo e il rispetto, da parte della compagnia di bandiera Ita, degli accordi e di garantire in tutti i modi il lavoro a queste madri e padri di famiglia che rischiano di trovarsi, da un giorno all’altro, senza occupazione” ricorda Fabrizio Ferrandelli, presidente dell’assemblea di +Europa e candidato sindaco.

Le vittime del lavoro

“In questa giornata voglio anche ricordare le numerose vittime del lavoro, cosa non più concepibile. Non possiamo assistere inermi a queste stragi. Il lavoro deve essere garantito – continua Ferrandelli – , così come deve essere garantita la sicurezza, su questo ci stiamo battendo e continueremo a farlo una volta che saremo alla guida della nostra tanto bistrattata Palermo”.

“Per ultimo, ma non ultimo, voglio rivolgere un ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che negli ultimi due anni si sono spesi senza sosta per garantire la sicurezza e – conclude il candidato sindaco – permettere a tutti di noi di tornare alla tanto desiderata normalità”.

Rita Barbera “bandiera lavoro listata a lutto”

“Ancora una volta le celebrazioni della Festa dei lavoratori hanno la propria bandiera listata a lutto” dice Rita Barbera.

“Gli incidenti e i morti sul lavoro, i licenziamenti “di sistema” e il precariato istituzionalizzato hanno trasformato negli ultimi anni il lavoro in un diritto negato. Nonostante la Repubblica Italiana, all’articolo 4 della nostra Costituzione, riconosca a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuova le condizioni che rendano effettivo questo diritto, i luoghi di lavoro non solo non sono più certi ma nemmeno sicuri”.

“Il mio pensiero, oggi, va a Portella della Ginestra – prosegue Rita Barbera – il luogo in cui nel 1947 una giornata di festa fu trasformata nel primo grande lutto nazionale, nella prima strage di Stato. Sotto i colpi della banda del bandito Giuliano e di altre forze mai effettivamente accertate, ma riferibili alla mafia e alla X° MAS del Principe Junio Valerio Borghese, caddero undici persone e trenta rimasero ferite, ma al contempo sono al fianco delle famiglie che vivono il dolore di un familiare morto sul posto di lavoro e ai tanti nuclei familiari palermitani che oggi vedono cancellare i loro posti di lavoro per esigenze riferibili ad assetti transnazionali”.

Franco Miceli a Portella della Ginestra per commemorare vittime strage

“La festa dei lavoratori, in un anno che auspicavamo tutti fosse di rinascita, con la lenta auspicata uscita dal periodo pandemico, si celebra invece in un clima di instabilità internazionale, con la preoccupazione per una ulteriore escalation dell’aggressione all’Ucraina”, sottolinea Franco Miceli da Portella della Ginestra.

“Mai come oggi, un momento di difficoltà sociale, di ampliamento delle disuguaglianze, il lavoro deve essere al centro dell’impegno di tutti: non un lavoro purché sia, ma un lavoro buono, stabile, sicuro, con una retribuzione che, come dice la Costituzione, sia “proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

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