la nota del leader della uil sicilia, claudio barone

Primo maggio, il lavoro che in Sicilia non c’è: “Tutto fermo, i siciliani siano cittadini e non sudditi”

“La situazione nel nostro Paese è drammatica, la Sicilia è ferma e la disoccupazione ha raggiunto livelli da record. Non esiste più quella cultura che punta al lavoro produttivo ed è sempre più netta la divisione tra Nord e Sud”.

Così il leader della Uil Sicilia, Claudio Barone, alla vigilia della Festa del Lavoro:

“I nostri giovani, anche quelli più brillanti, sono costretti a fuggire alla ricerca di un futuro migliore. Nella nostra Isola non c’è speranza di trovare occupazione né tantomeno di tornare una volta acquisiti titoli ed esperienza”, spiega Barone.

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“Ecco perché – conclude Barone – è necessario invertire questa tendenza, evitando la desertificazione. La cultura del lavoro produttivo è l’unico modo per ridare dignità ai giovani, ai siciliani che devo essere cittadini e non sudditi”.

Intanto domani manifesteranno coloro che il lavoro lo hanno perso: dalla mattina presidio degli operai Blutec davanti i cancelli dello stabilimento a Termini Imerese e sit-in, in via Trinacria, degli Ex Sportellisti Liberi.

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