Biologo, docente, dottore di ricerca internazionale ed ex studente pluripremiato con la passione per il mondo vegetale e ideatore di un museo di biodiversità contenente oltre cinquemila specie di semi e frutti, è la storia di Ignazio Li Vigni, che ormai da anni dimostra ad adulti e bambini che le piante hanno uno scopo esistenziale diverso da come siamo abituati a credere.

“Le piante sentono, ascoltano, comunicano e hanno più di venti sensi” – ha dichiarato Ignazio Li Vigni a Blogsicilia -. Da anni impegnato nella realizzazione del primo museo al mondo della biodiversità di semi e frutti, Li Vigni, ha dedicato l’intera esistenza a osservare, studiare e raccogliere semi e frutti provenienti da tutto il mondo, creando una collezione di esemplari, opportunamente conservati in bacheche, che prossimamente potranno essere esibite al pubblico.

Decine di anni di ricerca nel campo della neurobiologia vegetale del ricercatore, hanno dimostrato che le piante hanno la possibilità di “muoversi, suonare e addirittura di ballare”. A tal proposito, “il pacifico cacciatore di semi” organizza exhibit denominati “the freak show plant” e “live music of plants” dove centinaia di spettatori rimangono estasiati dalle piante più curiose del mondo, dai loro movimenti in diretta e dalla musica celestiale che riescono a comporre: ogni pianta si esprime diversamente dall’altra.

Il museo delle biodiversità

Sulle orme del neurobiologo vegetale di fama internazionale, il prof. Stefano Mancuso dell’università di Firenze, il palermitano Ignazio Li Vigni, studiando i segnali e la comunicazione presente nelle piante e raccogliendo e osservando da anni i semi dei vegetali, sta per ultimare la realizzazione di un vero e proprio museo scientifico che porterà indubbiamente prestigio alla città di Palermo. Un’esposizione all’avanguardia, strutturata sui quattro elementi della natura: fuoco, terra, aria e acqua. Tra colori ed effetti psichedelici, entrare nel laboratorio dello studioso, rappresenta un’esperienza incredibile pregna di amore, dedizione e disciplina scientifica. In anteprima esclusiva, osserviamo alcune fotografie raffiguranti “la galleria” di organismi viventi, opera di altissimo prestigio scientifico.

In aggiunta, Li Vigni, è impegnato già da mesi nel portare in giro uno “show delle piante” facendo ascoltare sinfonie da loro prodotte. Proprio lunedì 18 dicembre, il biologo palermitano, sarà impegnato in un exhibit rivolto alla scolaresca dell’istituto comprensivo Casteldaccia, affinché anche i più piccoli possano essere sensibilizzati sulle abilità di cui le piante sono capaci.

Lo spettacolo “the freak show plants”

E’ realtà e il professor Li Vigni lo sta dimostrando, che le piante sanno suonare, ballare, emettere suoni e interagire col mondo esterno. Impegnato a presentare il suo progetto di vita denominato “the freak show plants”, il ricercatore, fa ascoltare la “voce” di semi e piante trasformando il movimento della linfa in musica. Attraverso un sofisticato apparecchio elettronico, frutto di 45 anni di ricerche, traduce il flusso della linfa dei vegetali in suono, facendo ascoltare la meravigliosa voce delle piante.

Approfondimenti

Quando è nata la passione per la botanica? – abbiamo chiesto ad Ignazio Li vigni – “durante la mia infanzia e la mia adolescenza abitavo in periferia in una casa con un grande giardino. Nel prato crescevano fiori selvatici dagli incredibili colori – ci racconta- “osservavo senza fretta ogni angolo e trovavo sempre alcuni semi che raccoglievo. Ai miei occhi apparivano come incredibili tesori e da lì cominciai a raccoglierli in scatole di compensato con scomparti”

Dove hai raccolto i semi? “Ho attraversato deserti, steppe, savane, giungle, montagne, foreste e paludi per raccoglierli e conservarli nella banca di germoplasma ( tra le circa 1.000 banche di semi esistenti al mondo) – poi aggiunge – ho viaggiato dalle coste del mediterraneo ai monti Nebrodi fino all’Etna in Sicilia, dal deserto del Negev in Israele alle Pampas in Argentina, dalle alpi albanesi alle colline del Sussex in Inghilterra e fin sulla volta della foresta amazzonica in Brasile e sull’isola di Praslin nelle Seyschelles”.

Quanto è importante capire l’importanza che ha un seme? “I semi svolgono un ruolo chiave di tutti gli aspetti della nostra vita: dal cibo ai tessuti, dai farmaci ai veleni – continua- “per capire la realtà dei semi, assunti a individui autonomi, è necessario guardarli da una diversa e nuova angolazione”.

C’è stato un ispiratore particolare per la tua passione verso i semi? “Rimasi stupido dal lavoro del biologo austriaco Karl Von Frisch per aver scoperto il linguaggio delle api. Mentre, nel 1992 il biologo danese Axel Michelsen costruì un’ape-robot controllata a distanza che era in grado di riprodurre la danza delle api esploratrici. Sognavo di fare anch’io grandi scoperte, però riguardo alla mia passione verso i  semi..”

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