I pronto soccorso Covid dell’ospedale Cervello, di Termini Imerese e di Partinico sono ormai pieni. L’indice di sovraffollamento al Cervello è al 155%. Alto anche a Partinico dove nelle ultime ore sono state dirottare diverse ambulanze.

“La situazione nei pronto soccorso ha superato il limite – spiegano i medici dagli ospedali – Aspettiamo nelle prossime decisioni da parte dei vertici della Regione”.

I numeri verso la zona rossa

Sulla base dei dati provvisori trasmessi dal commissario per l’emergenza Covid-19, nel Comune di Palermo, il numero dei nuovi positivi nella settimana dal 30 marzo al 5 aprile è pari a 1763, cioè a 275,2 per 100 mila abitanti. Ieri, con riferimento alla settimana dal 28 marzo al 3 aprile, era pari a 251,3. L’elaborazione è dell’ufficio statistica del Comune di Palermo. I dati – dice il Comune – sono definiti “provvisori” perché il report settimanale dell’ufficio del commissario viene stilato il giovedì. Così riporta l’Ansa. Sono, appunto, numeri da zona rossa.

La protesta di Confcommercio

“Quasi 600 nuovi contagi nella provincia di Palermo? Ad oggi non abbiamo ancora avuto notizie di cambio di passo sul sistema che chiediamo che sia finalmente certificato e informatizzato, come si conviene a un Paese civile. Pertanto non potremo accettare, sulla base di un sistema a dir poco inadeguato e artigianale, ulteriori provvedimenti restrittivi”. Così, Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, che aggiunge: “Inoltre non sembra siano superati i parametri oggettivi stabiliti dal Ministero che farebbero scattare la zona rossa. Abbiamo vitale bisogno di lavorare. A chi è costretto a chiudere la propria attività senza avere sostegni adeguati ma solo piccole elemosine, rimane solo di poter lavorare per ‘rimanere in vita’. Siamo noi, negozi e pubblici esercizi, a causa di iniqui decreti a pagare il prezzo più alto”. La stoccata finale: “Nessuno ha avuto ancora l’onestà intellettuale di ripensare i criteri delle misure restrittive e nessuno ha ammesso il fallimento della gestione emergenziale per come è stata condotta da oltre un anno. Ne è una chiara conferma anche la lentezza della campagna di vaccinazione che, secondo il nostro ‘countdown’, alle medie attuali, vedrebbe ultimata la somministrazione della prima dose solo a febbraio del 2022”.

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