• Palermo verso la zona rossa
  • Cambiano i parametri statistici comunicato
  • Per il comune già superati i parametri di legge

La zona rossa non è stata ancora dichiarata ma scoppia già la polemica e parte il caso sui dati fra Palermo e provincia.

I nuovi dati provvisori

Sulla base dei dati provvisori trasmessi dal commissario per l’emergenza Covid19, nel Comune di Palermo il numero dei nuovi positivi nella settimana dal 30 marzo al 5 aprile è pari a 1763, cioè a 275,2 per 100 mila abitanti. Ieri, con riferimento alla settimana dal 28 marzo al 3 aprile, era pari a 251,3. L’elaborazione è dell’ufficio statistica del Comune di Palermo. I dati – dice il Comune – sono definiti “provvisori” perché il report settimanale dell’ufficio del commissario viene stilato il giovedì.

Il no di Confcommercio

“Quasi 600 nuovi contagi nella provincia di Palermo? Ad oggi non abbiamo ancora avuto notizie di cambio di passo sul sistema che chiediamo che sia finalmente certificato e informatizzato, come si conviene a un Paese civile. Pertanto non potremo accettare, sulla base di un sistema a dir poco inadeguato e artigianale, ulteriori provvedimenti restrittivi” dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, in riferimento alle misure di contrasto che potrebbero essere adottate.

“Inoltre non sembra siano superati i parametri oggettivi stabiliti dal Ministero che farebbero scattare la zona rossa. Abbiamo vitale bisogno di lavorare. A chi è costretto a chiudere la propria attività senza avere sostegni adeguati ma solo piccole elemosine, rimane solo di poter lavorare per “rimanere in vita”. Siamo noi, negozi e pubblici esercizi, a causa di iniqui decreti a pagare il prezzo più alto”.

“Nessuno – conclude – ha avuto ancora l’onestà intellettuale di ripensare i criteri delle misure restrittive e nessuno ha ammesso il fallimento della gestione emergenziale per come è stata condotta da oltre un anno. Ne è una chiara conferma anche la lentezza della campagna di vaccinazione che, secondo il nostro “count down”, alle medie attuali, vedrebbe ultimata la somministrazione della prima dose solo a febbraio del 2022″.

Le preoccupazioni della Lega

Ma sulla zona rosa la polemica è già partita e la lancia la Lega “Il contesto in cui sta maturando la nuova “zona rossa” per Palermo è inedito anche rispetto ai 13 mesi di sofferenza e di lotta alla pandemia con cui tutti ci siamo già confrontati. Perché parliamo di una comunità di oltre un milione di persone nell’area metropolitana di cui una fetta sostanziosa è allo stremo. Sigillare nuovamente e per altre settimane centinaia di migliaia di palermitani ormai sulla soglia della depressione psicologica ed emotiva e del disastro economico e finanziario non è una decisione che si possa prendere soltanto in base agli algoritmi” dice il segretario Nino Minardo.

“Certamente – continua – se il numero di contagi, ricoveri e decessi continua a crescere le contromisure sanitarie sono necessarie ma, stavolta, dovranno essere accompagnate da provvedimenti straordinari. Di questa necessaria straordinarietà non ho sentito né visto traccia; nelle ultime ore abbiamo assistito solo ad una sorta di cauto scaricabarile che non giova a nessuno, men che meno ai palermitani. Una decisione dura e dalle conseguenze sociali non prevedibili come l’imporre altre settimane di zona rossa a Palermo oggi va concertata anche con il governo nazionale e tutte le istituzioni devono sfumare le reazioni potenzialmente devastanti per la sopracitata fetta di popolazione: i palermitani più in difficoltà. Personalmente penso a consentire comunque le aperture alle attività produttive dove si possano garantire controlli e distanziamenti efficaci, immagino nuovi e specifici ristori per le situazioni estreme, colgo l’obbligo di non esasperare gli animi con inutili polemiche politiche e pretendo che l’ipotesi di un’altra zona rossa ad aprile per Palermo non si concretizzi come mero atto burocratico ma abbia una prospettiva diversa rispetto al passato”.

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