Dovranno comparire domani, venerdì 23 settembre, davanti al gip del tribunale di Palermo i sei indagati nell’ambito dell’operazione scattata tre giorni fa in cui è emerso un giro di prostituzione che avrebbe coinvolto anche una minorenne a Partinico. Oltre alla madre e alla sorella della minorenne, che sono le principali indagate che vendevano il loro corpo e quella della ragazzina, con loro anche quattro uomini, due finiti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e altri due con obbligo di dimora nel Comune di residenza.

Le accuse

Le accuse a vario titolo sono di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, nonché di atti sessuali con minore. Su questo binario si muove la tesi della Procura di Palermo che ha delegato ai carabinieri una serie di indagini in un contesto da chiarire. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Palermo. Le misure sono state eseguite tra le province di Palermo e Agrigento.

Oltre un anno di indagini

L’indagine è scattata nell’agosto 2021 e condotta fino al febbraio di quest’anno con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ha consentito ai militari dell’arma, coordinati dalla Procura, di documentare come una ragazza minorenne fosse stata indotta dalla madre e dalla sorella ad avere rapporti sessuali, a pagamento, con due degli indagati, facendo emergere un giro di prostituzione creato e alimentato proprio dalle due donne. Queste ultime, inoltre, avrebbero avuto l’appoggio di un loro familiare e di coloro che, dopo aver consumato atti sessuali con le donne, si sarebbero adoperati per organizzare incontri e procacciare loro ulteriori “clienti”.

Sei mesi fa una vicenda a Lascari finita con l’assoluzione

Ad aprile scorso si era conclusa con una assoluzione un’altra vicenda nel Palermitano. Una donna di Lascari, è stata assolta dall’accusa di aver indotto una minore alla prostituzione. La terza sezione penale collegiale del tribunale di Palermo l’ha assolta perché “il fatto non sussiste” secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia. L’imputata finì sotto processo perché accusata inizialmente dalla stessa ragazzina. Eppure proprio questa donna aveva fatto venir fuori la vicenda, denunciando tutto ai carabinieri.

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