Da fine anno, per un crollo all’interno della scuola Garibaldi Rapisardi di via delle Croci, il numero di classi disponibili è diminuito. Anche per causa Covid il dirigente ha dovuto trovare soluzioni al di fuori del plesso. I bambini sono stati trasferiti così all’istituto Serpotta, che secondo i genitori, non presente le minime condizioni di sicurezza. Per questo protestano i genitori della scuola palermitana.
La protesta dei genitori
“Abbiamo iscritto i figli in zona libertà e ora ci ritroviamo al Borgo Vecchio – dice Gaetano Montagnino, un rappresentante dei genitori – Chiediamo la didattica a distanza o turni invece di portare i bambini in un plesso non idoneo”. I genitori chiedono anche rassicurazioni e la dichiarazione di agibilità della struttura. “Non possiamo mandare i nostri figli non sapendo se la scuola è sicura o meno”. “Dal Garibaldi al Serpotta – affermano i genitori -, nonostante la buona volontà del dirigente scolastico reggente, ci vorrebbe un miracolo per far diventare il Serpotta una scuola degna di questo nome e paragonabile al Rapisardi-Garibaldi presso Garibaldi via delle Croci”.
Tutte le richieste
In riferimento al trasferimento delle sezioni individuate dal dirigente e in riferimento alle nostre precedenti richieste e a quelle formulate dalla componente genitori del Consiglio d’istituto e ai sopralluoghi effettuati presso il plesso Serpotta per verificarne lo stato e nonostante gli interventi fatti a seguito delle sollecitazioni ricevute;
⁃ con riferimento al ‘Patto educativo di corresponsabilità, rileviamo che non è stata consentita la visione del piano antincendio e di evacuazione, non è stata consentita la visione dei locali, non è predisposto un passo carrabile (obbligatorio ) e zona rimozione in prossimità di tutti gli ingressi /uscite per permettere l’accesso all’interno del cortile ai mezzi di soccorso e di garantire un adeguato flusso in caso di emergenza.
Chiesta l’agibilità del plesso
I genitori inoltre chiedono la visione della relazione tecnica aggiornata riguardante l’agibilità dell’edificio e lamentano che non è presente impianto di citofono esterno al fine di poter controllare l’ingresso ai soggetti autorizzati nel rispetto dei principi di sicurezza, non è impedita l’accessibilità ai vani tecnici incustoditi e pericolosi e
non è adeguatamente interdetta al passaggio e allo stazionamento l’area sottostante il cornicione ammalorato della cui effettiva messa in sicurezza non si hanno riscontri.
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