Questa mattina si è svolta una manifestazione di alcune associazioni di percettori di reddito di cittadinanza che protestano contro l”amministrazione comunale di Palermo per il mancato utilizzo all’interno dei Puc, i progetti utili alla collettività. Progetti previsti dalla legge che ha istituito il reddito e con finalità civiche.
20 mila percettori pronti a lavorare
“A Palermo ci sono oltre 20mila percettori di reddito che potrebbero partecipare ad attività come spazzamento, cura e tutela dei giardini e del verde, assistenza alle scuole per regolamentare ingressi e uscite dei ragazzi e bambini e molto altro. In collaborazione con gli enti comunali e per il numero di ore previste dalla legge. Sarebbero una risorsa enorme per questa amministrazione. Basterebbe solo organizzarsi o farli organizzare, come abbiamo fatto io e il consigliere Savoca della Lega in associazioni – afferma il capogruppo della Lega Igor Gelarda -. Abbiamo costituito due associazioni, “Costa Sud” e “Se ognuno fa qualcosa” che si sono occupate della pulizia della costa. Da un anno a questa parte insieme al consigliere Gelarda abbiamo ottenuto da ville e giardini, grazie alla disponibilità e alla sensibilità della dottoressa Di Trapani, l’adozione di Villa Bennici e di piazzale Anita Garibaldi”, spiega Cece Savoca, vicepresidente della seconda circoscrizione della Lega.
Limiti dell’amministrazione comunale
“E da quel momento, con i ragazzi che ne curano verde e pulizia, le ville sono rinate. Niente più spazzatura, niente più prostitute la notte”. In questa situazione si registrano però tutti i limiti dell’amministrazione comunale. “I ragazzi sono costretti a comprarsi da soli gli strumenti per pulire: dai sacchi alle scope. Vorremmo solo che il comune ne riconoscesse l’utilita, li assicurasse e li fornisse di strumenti, come previsto con i Puc”,
Volontaria a beneficio di tutti
“I progetti utili alla collettività sono una risorsa importante per Palermo, ma che fino ad adesso è andata sprecata. Previsti negli ambiti d’intervento culturale, sociale, formativo a tutela dei beni comuni, dovevano essere avviati dal comune, per sostenere e rendere utili i cittadini nell’attesa occupazionale. L’amministrazione comunale ha dimostrato ancora una volta, inefficienza, di essere lontana e distaccata dai cittadini e di non saper sfruttare una forma volontaria e gratuita a beneficio di tutti in considerazione tra l’altro del grave stato economico in cui riversa”, conclude la consigliera di prima circoscrizione Maria Pitarresiù.
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