“Stop sfratti e sgomberi: la casa è un diritto”: un gruppo di cittadini si è radunato questa mattina davanti alla sede istituzionale della Prefettura di Palermo, in via Cavour, per protestare contro l’imperante emergenza abitativa che affligge, da decenni, il capoluogo siciliano. Sono tante le famiglie che, in situazione d’indigenza, attendono di avere assegnato un alloggio popolare. Circa 3000 i nuclei che aspettano una chiamata dalle liste d’attesa del Comune ad oggi mai arrivata. Numeri che aumentano se si guarda alle graduatorie regionali. Motivo per il quale il sindacato USB e l’associazione “Officina del Popolo” ha indetto il sit-in. Protesta alla quale ha partecipato anche una delegazione delle 30 famiglie che hanno occupato uno stabile in corso Pisani e che, nei mesi scorsi, hanno ricevuto un avviso di sfratto al quale dovranno far fronte entro la prima decade di settembre, pena lo sgombero coatto.

Emergenza abitativa, il sit-in in Prefettura

A spiegare la situazione d’indigenza vissuta da alcune famiglie palermitane è Gabriele Rizzo, esponente dell’associazione “Officina del Popolo“. “La situazione è sempre la stessa da vent’anni. Si aggrava sempre di più ma nessun Governo ha dato una sferzata decisa. Oggi siamo qui perchè delle ordinanze di sgombero hanno raggiunto delle famiglie che in tutti questi anni di assenza dello Stato hanno deciso di prendersi degli immobili abbandonati e di riqualificarli. Questo succede in stato di necessità, quando bisogna garantire un tetto ai propri figli“.

Una situazione aggravata, secondo i manifestanti, dal grande afflusso turistico nel capoluogo siciliano. Ingressi in città che, se da un lato rappresentano un volano di sicuro profitto, dall’altro innalzano le condizioni del mercato, limitando le possibilità di ritrovare una casa in affitto ad un prezzo sostenibile. Ciò al netto dell’abolizione del reddito di cittadinanza, che ha tolto o ha comunque limitato le entrate di alcuni gruppi familiari a rischio. Fra questi rientrano anche le famiglie occupanti di corso Pisani. Argomento del quale si è parlato con delle interlocuzione con l’assessorato all’Emergenza Abitativa del Comune di Palermo, ma senza grossi risultati. “Aspettiamo tuttora che il Comune si smuova per mettere a disposizione nuovi immobili – sottolinea Rizzo -. Le case ci sono, sono state privatizzate negli anni ma si parla di circa 45.000 case solo nel comune di Palermo. Ad aggravare la situazione c’è poi il tema degli affitti. I fenomeni di turistificazione hanno fatto si che alcuni proprietari hanno preferito tenere chiusi gli appartamenti ed affittarli solo in estate a gente benestante, piuttosto che metterle a disposizione tutto l’anno”.

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