Creare una rete di strade per realizzare un’alternativa alla viabilità di Anas, in modo da allegerire il traffico veicolare, attraverso un piano di manutenzione di medio lungo-periodo che tenga conto degli accessi ai singoli comuni della provincia di Palermo. Questo è in sostanza il piano presentato dall’ordine degli ingegneri della provincia di Palermo alla presenza del sindaco metropolitano Roberto Lagalla e relativo al PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Un percorso iniziato a marzo 2023 e che è proseguito attraverso un consulto della cittadinanza tramite un questionario. Un modo, quello esposto ieri pomeriggio all’ex chiesa di Santa Mattia ai Crociferi, a Palermo, per capire quali sono le priorità su cui l’ex Provincia dovrebbe intervenire.

“È stata l’occasione – spiega il presidente Vincenzo Di Dio – per fare il punto sulle proposte per i piani urbani sostenibili secondo quanto previsto dal decreto 396 del 28 agosto 2019 del ministero delle infrastrutture dei Trasporti che ha approvato le linee guida per la realizzazione di piani urbani di mobilità sostenibile su tutto il territorio nazionale che mira a soddisfare la variegata domanda di mobilità delle persone dell’imprese nel rispetto dei vincoli ambientali sociali economici. Allo stesso tempo è stata l’occasione per l’aggiornamento delle competenze professionali degli ingegneri sul tema della mobilità sostenibile, per fornire loro le conoscenze adeguate sia dal punto di vista normativo che della tipologia di interventi infrastrutturali per una transizione verso una mobilità più sostenibile sia dal punto di vista ambientale ma anche economica e sociale e per formulare proposte di interventi sia infrastrutturali che dei servizi di trasporto relativo al territorio di competenza dell’ordine degli ingegneri di Palermo”.

Lagalla: “Puntiamo su metrotreno e tram”

Intervenuto ieri all’incontro sul PUMS Metropolitano, il sindaco Roberto Lagalla ha illustrato quelle che sono le priorità per la mobilità della città di Palermo. “Stiamo lavorando al futuro, editando una progettazione per il trasporto pubblico di massa che è quella del tram, che tiene conto dell’intersezione delle stesse linee e delle stesse con il metrotreno. Passante e anello saranno parti integrante di una mobilità di massa che vuole tendere a ridurre il traffico inquinante e la congestione della viabilità. Riteniamo di dovere limitare l’uso dei bus a consumo energetico vantaggioso per l’ecosistema a tratte più brevi di quelle in atto servite, proprio perchè il riferimento del trasporto di massa sarà costituito dal doppio canale costituito dal metrotreno e dal tram”.

“Parleremo con le Partecipate sui costi dei sottoservizi”

Un progetto sul quale è piombata la tegola costituita dalla sentenza del CgA, che ha scaricato proprio sul Comune i costi dello spostamento dei sottoservizi. Fatto per il quale già diverse società, fra cui AMG, si sono mosse in tal senso. “Mi verrebbe da dire sulla progettazione del tram quello che si diceva dell’Italia in epoca risorgimentale: ‘ci hanno dato un gobbo e lo dobbiamo vestire’. Sappiamo che il progetto tram sconta molte incongruenze o mancate previsioni. Una di queste, tra l’altro dibattuta vista i contradditori pronunciamenti delle giurisdizioni, riguarda i sottoservizi. Ci riuniremo per valutare questo aspetto e per soppesare le ricadute operative di questa sentenza. E’ chiaro però che stiamo continuando e procedendo per l’affidamento dei lavori per i quali è già stata completata l’istruttoria. Parlo segnatamente della linea C e di una parte della linea B

 

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