La sentenza del CgA è una di quelle che rischia di far male alle casse del Comune di Palermo. I giudici d’appello, con sentenza del 18 settembre, hanno dato ragione alle società Partecipate del capoluogo siciliano con riguardo allo spostamento dei sottoservizi al fine di consentire i lavori per le nuove linee del sistema tram. Secondo i togati infatti, ” l’ente gestore è tenuto a collaborare in caso di realizzazione di un’opera pubblica all’eliminazione delle interferenze; la risoluzione delle stesse è condizionata alla messa a disposizione da parte del soggetto aggiudicatore delle risorse; le spese per lo spostamento dei sottoservizi con l’opera pubblica sono a carico esclusivo del soggetto aggiudicatore“. Tradotto, a pagare il conto dovrà essere Palazzo delle Aquile e non le aziende Partecipate. E, a tal proposito, il presidente di AMG Energia Francesco Scoma ha scritto una lettera nella quale chiede al Comune di onorare quanto previsto dalla sentenza, sottolineando altrimenti i rischi per la tenuta dei conti dell’azienda.

AMG scrive al Comune di Palermo

Un rischio che, in passato, era stato palesato anche da Amap, in virtù della sentenza di primo grado che aveva dato ragione al Comune di Palermo, facendo riferimento alle regole imposte dal codice della strada. Ma i giudici del CgA hanno ricondotto la questione alle regole del codice degli appalti, ritenendola una fonte più pertinente. Così, giudizio ribaltato, così come il conto salato da pagare per spostare i sottoservizi al fine di consentire i lavori delle linee A, B e C del tram. Ciò al netto di trovare ulteriori fonti di finanziamento e, soprattutto, di trovare la quadra sulla tratta che dovrebbe passare su via Roma e via Libertà.

Ma, alla luce della sentenza del CgA, il Comune dovrebbe comunque rivedere i suoi piani. A chiederlo è il presidente di AMG Energia Francesco Scoma che, in virtù della sentenza che ha premiato la ricorrente Terna, chiede adesso che Palazzo delle Aquile si assuma in carico i costi dell’operazione. “Il progetto di risoluzione delle interferenze avrebbe dovuto essere una voce di spesa prevista nel quadro economico del progetto definitivo dell’opera pubblica. AMG Energia, nonostante le reiterate intimazioni dell’Amministrazione Comunale, ha rifiutato in pendenza di giudizio d’appello, la sottoscrizione di una convenzione proposta dal Socio unico che prevedeva l’allocazione in capo alla società dell’onere economico per lo spostamento delle reti gas interferenti con il tram. La sentenza di merito del CgA ha definito la controversa questione, ribaltando il pronunciamento dei giudici di primo grado ed offrendo una soluzione ermeneuta conforme a quella prospettata in primo e secondo grado dalla difesa della società“.

Il progetto delle linee C, B e A

I lavori sono finanziati con i fondi del Patto per il Sud, sottoscritto il 30 aprile 2016 dal Governo e dal Comune di Palermo. Parte della fornitura di materiale rotabile riceverà risorse invece dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, meglio conosciuto come PNRR. Con le attuali risorse a disposizione, l’Amministrazione Comunale sta puntando alla realizzazione delle linee C e B, mentre sulla A servirà un ulteriore ragionamento in termini economici (sarà necessario trovare ulteriori fondi) e di percorso da seguire, vista le criticità espressa sul passaggio della suddetta tratta in via Libertà. Al momento, la linea A resiste nel progetto, nonostante le numerose polemiche e nonostante la volontà, espressa a più riprese dall’Amministrazione e della maggioranza, di eliminare il passaggio del tram proprio sull’area del centro, sostituendolo con l’utilizzo di bus ecologici. Ma, al di là di ciò che riserverà il futuro, la tratta per il momento è ancora lì, parcheggiata in stand by dietro la linea B e C e in attesa di fondi, ma inserita anche all’interno dello schema di piano triennale delle opere pubbliche recentemente varato dalla Giunta Comunale.

La priorità dell’Amministrazione, espressa negli scorsi mesi, è puntata sulla linea C, tratta che costituirà il prolungamento sostanziale della linea 3. Una sezione lunga circa otto chilometri che si muoverà lungo viale Regione Siciliana per raggiungere la stazione della metropolitana Palazzo Reale- Orleans. Al secondo posto c’è la linea B, che costituirà un ulteriore estensione dell’attuale linea 1. Prolungamento che unirà l’area della stazione Notarbartolo a via Duca della Verdura. C’è poi da risolvere il nodo relativo alla linea A, quella più discussa a livello politico. Negli scorsi mesi infatti, si è generato un furente dibattito d’aula sull’impatto che tale struttura avrebbe avuto sull’area di via Libertà. Fatto che ha portato il Consiglio Comunale ad emendare in un primo tempo il piano triennale delle opere pubbliche, salvo poi approvarlo nella sua forma integrale nella primavera del 2022. Una linea che si estenderà per oltre undici chilometri e che dovrebbe collegare via Balsamo a via Croce Rossa e dal quale dipende anche il futuro di alcune linee della fase 3, come la linea F. In attesa di decisioni definitive, la linea A rimane nel progetto, anche se messa in stand by.

Il sistema tram nel piano triennale delle opere pubbliche

Un progetto, quello del sistema tram, presente anche all’interno dello schema di piano triennale delle opere pubbliche 23-25. Documento nel quale l’Amministrazione Comunale ha racchiuso tutte le opere ritenute centrali per il futuro sviluppo della città. Tra le 29 opere dell’annualità 2023, figurano diversi interventi inseriti all’interno del progetto tram. Così come previsto nel precedente piano triennale, l’Amministrazione Comunale ha deciso di mantenere il pacchetto completo del secondo stralcio del sistema tram. Opera che comprende al suo interno le future linee A, B e C e che prevede una previsione di 49,5 milioni di euro per il 2023 e di 103,9 milioni nel 2024. Annualità, quest’ultima, nella quale sono previsti inoltre 20 milioni di euro di investimenti per interventi su pavimentazioni, sistemazioni stradali e rampe del futuro svincolo Basile. Nel 2025 invece è compresa una previsione di spesa da 20 milioni di euro per le opere di rigenerazione urbana, di finitura e di arredo. A colpire chiaramente è la presenza all’interno del progetto della linea A, ovvero la tratta che dovrebbe passare da via Roma e, soprattutto, da via Libertà. Questione molto contesa negli ultimi anni e sulla quale l’Amministrazione aveva proposto spiragli di modifica, anche sostanziali, del progetto, con la sostituzione di parte della linea ferrata con l’utilizzo di bus ecologici.

Al di là dei propositi però, la linea A è ancora lì, in attesa che venga presa una decisione definitiva, compatibile con il progetto iniziale e con la necessità di garantire i flussi previsti al Governo nazionale. Con riguardo al pacchetto tram inoltre, si registra la presenza della prima tranche di parcheggi d’interscambio. Ciò nonostante il fatto che il bando per assegnare i lavori è andato  a vuoto. All’interno del piano triennale 23-25 infatti, sono previsti gli investimenti per i seguenti parcheggi d’interscambio: Don Bosco (35,4 milioni di euro), Francia (48,1 milioni di euro), De Gasperi (55,3 milioni di euro), Boiardo (26,5 milioni di euro), Libertà (49,6 milioni di euro), Ungheria (26,6 milioni di euro), Giulio Cesare (10,7 milioni di euro)

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