“Che la gara per la realizzazione dei nuovi parcheggi in città sarebbe andata deserta, lo avevamo previsto quando è stato pubblicato il bando”. Parola di Massimiliano Miconi, presidente di Ance Palermo, il quale ha commentato il flop del bando per l’assegnazione dell’appalto relativo ai parcheggi d’interscambio delle future linee del tram di Palermo. Una gara, quella indetta dall’Urega, andata deserta. L’annuncio è arrivato lunedì 20 marzo fra lo stupore dell’Amministrazione Comunale. “Eppure abbiamo ricevuto numerose segnalazioni d’interesse per quanto non si siano concretizzate in offerte“, ha affermato in una nota l’assessore Maurizio Carta, annunciando l’avvio dell’iter per un nuovo bando che vada a correggere i buchi di quello precedente. Mesi persi e che di conseguenza comporteranno quindi ritardi sulla tabella di marcia prevista. Ciò con riguardo ad un’opera, come il tram, sulla quale continuano a susseguirsi problemi e polemiche.

Miconi: Non c’erano condizioni di sostenibilità economica”

Un progetto da realizzare con un mix di capitali fra pubblico (contributi regionali) e privato (project financing) per un totale complessivo da 412 milioni di euro. Un bando che, però, non ha riscontrato il gradimento del mercato, tanto che la commissione dell’Urega non ha potuto far altro che attestare l’assenza di richieste. Qualcuno però se lo aspettava già da diverso tempo. Come Massimiliano Miconi, presidente di Ance Palermo. “Non c’erano le condizioni di sostenibilità economica affinché le imprese potessero decidere di investire su queste opere. Le nostre perplessità le avevamo espresse all’amministrazione e i fatti oggi, purtroppo, ci hanno dato ragione”.

“Ci spiace di non essere stati ascoltati allora. Cosa che avrebbe fatto risparmiare a tutti tempo a vantaggio della crescita della città. Nei prossimi giorni presenteremo nuovamente al Comune le nostre proposte. Pensiamo, intanto, ad una procedura negoziata, ascoltando preventivamente le imprese, per risolvere efficacemente le criticità che presenta il bando. Cosa che però non può essere attuata mantenendo un’unica gara per tutti i parcheggi, in aree che hanno necessità di servizi differenti. La nostra idea – continua Miconi – è quella di scindere le varie proposte, procedendo ad una negoziazione diretta”.

Il finanziamento dei parcheggi d’interscambio

Un bando basato sulla delibera approvata il 14 ottobre scorso e relativa alla realizzazione ai parcheggi di interscambio del tram. Un progetto sul quale l’Amministrazione credeva molto, tanto da pubblicizzare il bando già nel giorno di Santo Stefano, ovvero il 26 dicembre 2022.  Strutture che saranno posizionate in alcuni punti strategici della città e che serviranno a completare l’iter infrastrutturale delle linee A, B e C del tram. Tratte che potenzieranno quelle attualmente esistenti, ovvero le linee dalla 1 alla 4. I parcheggi in questione (Don Bosco, De Gasperi, Libertà, Ungheria, Boiardo, Giulio Cesare, Francia) comporteranno un esborso complessivo da oltre 400 milioni di euro.

Con riguardo alle sette strutture previste, quattro avranno una compartecipazione fra fondi regionali e capitale privato. Opere, quelle relative alla realizzazione dei parcheggi d’interscambio, propedeutiche al progetto di costruzione delle linee A, B e C del tram. Con riguardo alle linee, la massima priorità sarà data alla linea C che riguarda il prolungamento della linea 3 esistente per circa otto chilometri, secondo l’attuale schema con singolo binario per ogni carreggiata lungo viale della Regione Siciliana sino alla stazione Orleans.

Successivamente si interverrà con la realizzazione della linea B. Opera che riguarda il prolungamento della linea 1 esistente per poco meno di un chlometro e mezzo. Percorso che si estenderà dalla stazione Notarbartolo a via Duca della Verdura. Infine ci sarà la linea A, che riguarderà il prolungamento della linea 1 esistente per undici chilometri e mezzo, dalla via Balsamo a viale Croce Rossa. La linea più lunga, nonchè la più discussa, visto l’attraversamento preventivato sia su via Roma che su via Libertà.

Linee del tram: mancano all’appello 170 milioni

Lavori per i quali, al momento, mancherebbe all’incirca 170 milioni di euro. Cifra resa necessaria in seguito all’aumento del prezziario regionale relativo a materiali e mezzi. Fatto simile a quanto accaduto per gli interventi dell’anello ferroviario, ovvero la futura metropolitana di Palermo, opera per la quale il Consiglio Comunale ha votato una delibera ad hoc per consentire l’accesso ad ulteriori risorse. Situazione non avvenuta al momento per le future linee del tram, come certificato il 12 marzo da Tullio Ferrante, sottosegretario alle Infrastrutture, durante l’ultima riunione della commissione parlamentare competente a Roma.

L’esponente di Forza Italia infatti, rispondendo ad un’interrogazione della deputata del M5S Daniela Morfino, è intervenuto sulla questione, chiarendo che i fondi ci sono. “La legge di Bilancio 2023 ha incrementato la dotazione del Fondo per l’avvio di opere indifferibili e disciplinato le relative modalità di accesso. Nel merito, per gli interventi degli enti locali finanziati con risorse previste dal PNRR, è stata prevista la possibilità di una preassegnazione, in aggiunta all’importo assegnato, di un contributo calcolato nella misura del 10 % dello stesso“.

Il Comune può comunque fare ancora richiesta

Fondi che non sarebbero stati sufficenti a coprire la necessità di ulteriori fondi per il completamento dell’opera anche se, chiarisce il sottosegretario, nessuno ha mai fatto richiesta in tal senso. “Il MIT ha puntualmente adempiuto a tale prescrizione inserendo il Sistema Tram Palermo nel proprio elenco. Nell’ambito di tale procedura, il Comune di Palermo non ha presentato domanda per la preassegnazione del 10%. La mancata adesione equivale a rinuncia“. Fatto parzialmente spiegato dallo stesso Ferrante. “L’ente locale può fare richiesta per importi superiori nella seconda finestra temporale del primo semestre, per la quale il MEF dovrà indicare le modalità di presentazione delle domande”. In pratica, l’Amministrazione Comunale potrebbe aver deciso di attendere per avere le somme necessarie a completare le opere del tram.

A sottolineare la necessità di ulteriori fondi fu l’allora assessore alla Mobilità Giusto Catania. L’esponente della Giunta Orlando, a marzo 2022, inviò una missiva rappresentando la carenza di risorse. Quelle relative alle linee del tram si aggirerebbero a circa 170 milioni di euro. Di questi, 75 milioni di euro si rendono necessari per le linee A, B e C; altri 75 milioni per le linee D, E2, F e G e, infine, altri 17 milioni per la linea E1. Al di là di queste somme, serviranno ulteriori fondi anche per le opere di viabilità e riqualificazione urbana (17,1 per il rifacimento della pavimentazione stradale; 17,3 milioni per interventi di rigenerazione urbana e 40 milioni per l’acquisto di materiale rotabile e di 10 nuovi mezzi). L’idea, posta allora dall’esponente di Sinistra Comune, era quella di attingere ai fondi sviluppo e coesione e alla risorse del PNRR. Da capire se, nei prossimi mesi, tale volontà verrà posta in essere dall’Amministrazione nei prossimi mesi.

La prima tranche: linee A, B e C

La priorità dell’Amministrazione, espressa negli scorsi mesi, è relativa alla linea C, tratta che costituirà il prolungamento sostanziale della linea 3. Una sezione lunga circa otto chilometri che si muoverà lungo viale Regione Siciliana per raggiungere la stazione della metropolitana Palazzo Reale- Orleans. Al secondo posto c’è la linea B, che costituirà un ulteriore estensione dell’attuale linea 1. Prolungamento che unirà l’area della stazione Notarbartolo a via Duca della Verdura.

C’è poi da risolvere il nodo relativo alla linea A, quella più discussa a livello politico. Negli scorsi mesi infatti, si è generato un furente dibattito d’aula sull’impatto che tale struttura avrebbe avuto sull’area di via Libertà. Fatto che ha portato il Consiglio Comunale ad emendare in un primo tempo il piano triennale delle opere pubbliche, salvo poi approvarlo nella sua forma integrale nella primavera di quest’anno. Una linea che si estenderà per oltre undici chilometri e che dovrebbe collegare via Balsamo a via Croce Rossa. Un prolungamento della rete ferrata sulla quale, in fase di progettazione esecutiva, il Comune ha espresso l’intenzione di fare una valutazione di tutte le soluzioni migliorative all’interno del tratto di percorrenza tra piazza Antonio Mordini e Piazza Giulio Cesare.

Il secondo lotto di linee: D, E, F e G

Con riferimento alle linee della seconda tranche, la linea D fungerà da prolungamento dell’attuale linea 3 per una distanza di 9,3 chilometri e servirà a collegare l’attuale stazione Orleans a Bonagia. Ciò con una tratta che prevederà fermate ad Orleans; via Gaetano Lodato; via Parlavecchio; attraversamento fiume Oreto; via Villagrazia via San Filippo sino a Via del Levriere. Discorso diverso per la linea E, che prolungherà l’attuale linea 1 per un chilometraggio da oltre venti chilometri: da viale Croce Rossa alla località Balneare di Mondello. Una linea che comprenderà nel suo percorso via Croce Rossa, Viale Strasburgo, bretella sino a parcheggio Francia, Via Lanza di Scalea, Viale dell’Olimpo, Via Mattei sino al parcheggio Galatea. Saranno collegamenti della linea 1 anche le tratte F (da via Duca della Verdura alla Stazione Centrale) e la linea G (fino alla borgata marinara di Sferracavallo).

 

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