Legge di bilancio, ruolo dei siciliani in Parlamento e l’emergenza cimiteriale di Palermo. Questi, fra gli altri, gli argomenti affrontati dalla deputata nazionale del M5S Daniela Morfino, ospite negli studi di BlogSicilia per raccontare i suoi primi mesi di esperienza in Parlamento. Un incarico assunto dopo l’election day del 25 settembre e che ha visto subito temi importanti per l’agenda politica nazionale e per quella siciliana. Ciò a partire dalla legge di bilancio. Atto nel quale sono stati inseriti importanti capitoli dedicati all’Isola, come ad esempio la norma salva-Sicilia o l’emendamento, avente come relatore il ministro Nello Musumeci, dedicato all’emergenza cimiteriale di Palermo.

Sul reddito: “Vogliono polverizzarlo mettendo da parte i più fragili”

Ed è proprio dalla legge di bilancio che parte l’analisi della deputata nazionale, originaria di Marineo. “Abbiamo preparato da subito una serie di emendamenti e di ordini del giorno su alcune criticità che abbiamo riscontrato. Questa legge di bilancio è molto ideologica, iniqua e maldestra. Hanno cercato di smontare, pezzo per pezzo, le nostra misure più importanti per il welfare: il reddito di cittadinanza, il superbonus e la norma spazza-corrotti”.

A proposito della misura di welfare introdotta dal Governo guidato da Giuseppe Conte durante la scorsa legislatura, la parlamentare riscontra, a suo giudizio, alcune iniquità nella distribuzione delle risorse. “Vogliono polverizzare il reddito di cittadinanza mettendo da parte i più fragili – sottolinea Daniela Morfino -. Nel frattempo però, strizzano l’occhio alle società sportive di calcio, stanziando per loro più di 900 milioni di euro. Insomma, tolgono ai poveri per dare ai ricchi“. Il riferimento è a quello che è stato ribattezzato emendamento “salva-calcio”. Secondo questo norma, i club di Serie A potranno pagare i debiti contratti con lo Stato in sessanta rate, con una penale del 3%.

I fondi per l’edilizia scolastica

Un contesto, quello parlamentare, nel quale Daniela Morfino si muove all’interno dei banchi dell’opposizione. Ciò nel più ampio alveo di una folta rappresentanza isolano all’interno sia di Montecitorio che di Palazzo Madama. Presenza che, non sempre, si tramuta in misure incisive a sostegno del territorio. Fatto confermato dalla stessa esponente pentastellata, con un esempio concreto.

“Da siciliana mi trovo a rimarcare questa insofferenza. Il Parlamento ha bocciato l’emendamento, a prima firma mia, che richiedeva di estendere la deroga per la ristrutturazione o la costruzione di edifici scolastici in tutta la Nazione. Per dare l’idea ai palermitani di cosa verrà a mancare, la città rischia di perdere circa 35 milioni di euro, da investire sul restyling dell’asilo nido dedicato alla memoria di padre Pino Puglisi e su due poli tecnologici da costruire nell’area metropolitana. Insomma, strutture decisamente importanti. Stiamo provando a recuperare la misura all’interno del decreto mille-proroghe, che si discuterà a partire da gennaio”.

Palermo e il commissario per i cimiteri

Parentesi, infine, su quella che è stata la vicenda legata all’emendamento, avente come relatore l’ex presidente della Regione, oggi ministro, Nello Musumeci e relativo all’emergenza cimiteriale che, da più di tre anni, interessa Palermo. In particolare, il cimitero dei Rotoli. Un numero di bare talmente elevato da riempire i depositi, gli uffici e da costringere la precedente amministrazione a creare delle tensostrutture di fortuna in cui ospitare le salme. Fatto sul quale è intervenuto proprio il sopracitato emendamento, con la nomina di Roberto Lagalla nel ruolo di commissario per l’emergenza cimiteriale.

Fatto commentato in maniera neutra dall’esponente pentastellata, che attende di capire come evolverà la situazione all’interno del capoluogo siciliano. “Questa è un’emergenza molto importante per Palermo. Ci sono oltre mille bare a deposito, in attesa di una degna sepoltura. Vedremo se il sindaco Lagalla riuscirà, attraverso questo incarico, a risolvere quest’emergenza“.