Pochi mezzi pubblici, strade trazzere e mancanza di coordinamento fra i vari collegamenti alternativi alle auto: queste le priorità che poco meno di 2000 cittadini hanno espresso nel sondaggio realizzato nell’ambito del piano urbano della mobilità sostenibile (abbreviato PUMS) della provincia di Palermo. Uno strumento che, nelle intenzioni della Città Metropolitana, punta a migliorare i servizi attraverso azioni proiettate al futuro, con particolare riguardo alla tutela dell’ambiente.

Due palermitani su tre si muovono con l’auto

La consultazione ha coinvolto 1868 persone. Il Comune più rappresentato è quello di Palermo, seguito a ruota da Monreale, Carini e Bagheria. Il questionario si è svolto dal 27 marzo, giorno di presentazione del PUMS, fino al 5 maggio. Form che era aperto a tutto i residenti della Città Metropolitana e comprendeva una serie una serie di domande riguardanti le modalità di spostamento, il tipo di mezzi che la cittadinanza utilizza e le criticità del trasporto pubblico. Il primo dato significativo che viene fuori riguarda la conoscibilità del PUMS all’interno della cittadinanza. Oltre il 55% degli intervistati infatti, afferma di non conoscere lo strumento di pianificazione in questione. L’elemento chiave del sondaggio riguarda però il mezzo di trasporto scelto dagli intervistati per spostarsi nel quotidiano. Quasi due cittadini su tre (64%) afferma di muoversi con la propria auto, il 31% si sposta a piedi e il 21% preferisce l’utilizzo della moto. Tutte le alternative del trasporto pubblico o di mobilità alternativa (bus, treni, bici, monopattini,ecc.), si aggirano attorno al 10%. In pratica, solo 1 palermitano su 10 fra gli intervistati sceglie di lasciare a casa il proprio mezzo e di muoversi diversamente.

I problemi dei mezzi pubblici e della mobilità alternativa

Una risposta che dovrebbe sorprendere ma, in realtà, trova conferma nei problemi che i cittadini vivono nel quotidiano. Tra le criticità segnalate dai cittadini di Palermo e provincia, spicca la voglia di non rinunciare all’utilizzato della propria auto (54%). Risposta seguita dalla mancanza di integrazione dei mezzi di trasporto alternativi (50%), dalla carenza di mezzi, in particolare bus e treni (45%), nonchè i problemi della viabilità, con particolare riguardo allo stato disastroso delle strade cittadini e provinciali (42%).

Problemi che creano, nel quotidiano, disservizi pesanti per l’utenza. Il campione di intervistati segnala infatti ritardi dei mezzi pubblici (52%), la mancata manutenzione delle strade (40%); l’assenza di un biglietto integrato che permetta il trasporto con vari mezzi sul territorio di Palermo e provincia (36%) e l’assenza di parcheggi d’interscambio dove lasciare la propria auto per proseguire con i mezzi pubblici (35%). Tra gli obiettivi che il piano urbano della mobilità sostenibile dovrebbe porsi secondo i palermitani, vi è il miglioramento della viabilità (91%), l’aumento della sicurezza stradale (47%) e la riduzione dell’inquinamento e dei consumi energetici (44%).

PUMS della provincia di Palermo: i prossimi step

Il PUMS ha l’ambizione di rilanciare i sistemi di collegamento della provincia di Palermo, oggi gravati di una serie di problemi strutturali. Piano che, come ribadito in sede di presentazione, si muoverà su quattro step. Il primo ha riguardato il ricorso a strumenti di partecipazione democratica, come il questionario online mobile friendly richiamato sopra. A seguire si lavorerà sull’analisi SWOT (acronomico che sta per Strenght, Weakness, Opportunity, Treats), ovvero la definizione dei punti di forza, debolezza, delle opportunità e delle minacce al PUMS; poi si definiranno gli obiettivi specifici ed infine, entro ottobre 2023, alla definizione delle azioni di piano e dei target.

“I temi non mancano – aveva dichiarato il professore Marco Migliore alla conferenza stampa del 27 marzo a Palazzo Comitini – . Alcuni temi che abbiamo posto sono la connessione fra la A19 e la 29, meglio conosciuta come la tagenziale. Poi c’è il tema dell’accessibilità al Porto, quindi della mobilità delle merci. Le imprese devono essere in grado di avere un import/export efficente. Abbiamo intenzone di lanciare un piano di bacino per il trasporto pubblico locale. L’integrazione dei sistemi di trasporto gomma-ferro che deve essere perseguita con riguardo ai servizi. E’ fondamentale fare un’analisi sulla qualità del servizio e sulle carenze che dobbiamo superare”.

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