Nell’anno in cui Palermo è Capitale della Cultura, l’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti di Sicilia lancia un’iniziativa che guarda alla formazione delle nuove generazioni, incentivando lo studio dei figli di detenuti e di condannati in esecuzione penale esterna. Un bando già operativo, pubblicato sulla pagina web dell’Ufficio del Garante (accessibile dal sito della Regione Sicilia) e che sarà pubblicato anche in Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia. “Tra gli interventi che il Garante in base alle competenze normativamente assegnategli può mettere in atto – spiega Giovanni Fiandaca – c’è il sostegno alle famiglie di chi è sottoposto a misure detentive. Abbiamo deciso di declinare questa competenza aiutando i ragazzi meritevoli e in stato di difficoltà economica affinché, se lo desiderano, possano proseguire gli studi, acquisendo strumenti e competenze per il futuro e diventando motori di cambiamento anche all’interno del nucleo familiare a cui appartengono”.

L’iniziativa è pilota in Italia e mette a disposizione 20 mila euro per 40 borse di studio in tutto. Trenta, del valore individuale di 400 euro, sono rivolte a giovani che hanno conseguito nell’anno 2017/2018 il diploma di terza media; 10 invece, del valore individuale di 800 euro, sono destinate a chi avendo già conseguito il diploma, decida di iscriversi all’università nell’anno accademico 2018/2019 (per partecipare alla selezione bisogna già aver fatto l’iscrizione). A disposizione, altri 10 mila euro, nel caso ci siano ex aequo. La graduatoria sarà stilata tenendo conto del voto di diploma e della situazione Isee, così da premiare il merito e incoraggiare i ragazzi più talentuosi che rischiano di non proseguire negli studi per le difficoltà economiche della famiglia. Le istanze dovranno essere trasmesse entro il 20 dicembre (farà fede il timbro postale), esclusivamente a mezzo raccomandata postale (con avviso di ricevimento) all’indirizzo: Ufficio del Garante regionale dei diritti dei detenuti, Viale Regione Siciliana 2246, 90135 Palermo.

Nel caso di minorenni, la domanda dovrà essere presentata da un genitore, i maggiorenni potranno invece inoltrare tutto in prima persona. In entrambi i casi, l’istanza (ai sensi degli artt. 46, 47 del D.P.R. 145/2000 e nella piena consapevolezza del contenuto dispositivo degli artt. 75 e 76) dovrà contenere: il codice fiscale di chi sottoscrive la domanda; il nome e il cognome del genitore in esecuzione penale, il luogo e la data di nascita del genitore e l’istituto penitenziario ove è eventualmente recluso; la dichiarazione sostitutiva di certificazione con la quale l’istante dichiara la composizione del proprio nucleo familiare e la residenza, la condizione di condannato in esecuzione di pena del genitore, la data di nascita e il voto del diploma di scuola media/superiore conseguito dallo studente beneficiario, l’anno del conseguimento e l’istituto scolastico relativo con indicazione della via, numero civico, città e c.a.p. di quest’ultimo; la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di non aver presentato istanza, né di aver ricevuto altre borse di studio, premi, sussidi o assegni di studio erogati da altre amministrazioni o enti per l’anno accademico 2018-2019; dichiarazione sostitutiva di certificazione di avvenuta iscrizione dello studente beneficiario al primo anno di università. Sempre all’interno della domanda dovrà essere specificata la modalità di pagamento prescelta per ricevere la borsa di studio tra: accredito in conto corrente bancario o postale con indicazione del codice IBAN; oppure la quietanza diretta presso la Cassa della Regione Siciliana.

Bisognerà inoltre allegare alcuni documenti: fotocopia del documento di identità, in corso di validità, di chi sottoscrive l’istanza; fotocopia del codice fiscale di chi sottoscrive l’istanza; certificazione ISEE ordinario del nucleo familiare dello studente beneficiario. Le graduatorie entro 60 giorni dalla scadenza del bando.