I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Palermo hanno sequestrato circa 700 articoli verosimilmente non sicuri in un negozio al centro della città.

Oggetti no conformi alle norme

In particolare, i “Baschi Verdi”, durante un controllo, hanno scoperto che 698 prodotti, in particolare articoli per la casa, giocattoli e materiale elettrico, non erano conformi alla normativa prevista sulla sicurezza prodotti. Sono stati quindi sequestrati in quanto commercializzati, in violazione del Codice del Consumo e della Sicurezza prodotti e delle specifiche normative di settore, non recando idonea marcatura CE e non essendo accompagnati da documentazione, istruzioni e informazioni sulla sicurezza in una lingua che può essere facilmente compresa dagli utilizzatori finali in uno Stato dell’Ue.

Scatta la sanzione

Pertanto, i Finanzieri hanno contestato al rappresentante legale dell’esercizio commerciale sanzioni amministrative pecuniarie per un totale di 4.800 euro, trasmettendo, successivamente, gli atti relativi al sequestro e alla contestazione della violazione alla Camera di Commercio, autorità competente per la definizione del procedimento amministrativo.

Il contrabbando delle sigarette

Sono 14 in totale gli indagati nell’operazione “Duty Free 2” della guardia di finanza che ha portato in luce un vasto giro di contrabbando di sigarette tra Palermo e Napoli. In carcere sono stati portati Giampiero Mattiolo, 41 anni di Palermo, Vincenzo Riccio, 38 anni di Napoli, e Calogero Stassi, 28 anni di Palermo. Ai domiciliari Giosafat Bruno, 32 anni, Giuseppe Cottone, 54 anni, Samuele Fuschi, 36 anni, Giovanni Guadagna, 36 anni, Giovanni Mattiolo, 21 anni, Giovanni Palumbo, 32 anni, Antonio Pollicino, 54 anni e Giuseppe Ricco, 41 anni, tutti di Palermo. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Matteo Biondo, 33 anni, Adele Rita Micalizzi, 31 anni, e Gioacchino Micalizzi, 35 anni, tutti di Palermo.

I sequestri preventivi patrimoniali

Il sequestro preventivo è stato disposto per Giampiero Mattiolo per 1.226.475 euro, Vincenzo Riccio, 991.870 euro, Matteo Biondo, 98.000 euro, Giuseppe Ricco, 171,500, Adele Rita e Gioacchino Micalizzi per 92.750.

La ricostruzione delle indagini

Gli altri indagati avrebbero rivestito i ruoli di addetti al trasporto e allo stoccaggio delle “bionde”, nonché di procacciatori delle autovetture che venivano utilizzate nei frequenti trasporti effettuati lungo il tragitto Napoli-Palermo sia via terra che sui traghetto. Dopo i primi sequestri da parte dei finanzieri, l’organizzazione ha iniziato ad utilizzare autovetture prese a noleggio o intestate a soggetti compiacenti; successivamente il gruppo indagato, vedendosi sempre più spesso colpito dagli interventi repressivi dei finanzieri, avrebbe cambiato il proprio modus operandi ricorrendo a corrieri che viaggiavano a bordo di autobus di linea sulla tratta Napoli-Palermo e che avrebbero nascosto il prezioso carico all’interno di normali valigie da viaggio.