Brutta avventura a lieto fine per una ragazza palermitana di 14 anni che ha rischiato di annegare a Porto Empedocle. Ma gli assistenti bagnanti della coop “Ulisse”, anche se non in servizio, sono riusciti a salvarla in extremis. L’episodio è accaduto in contrada Caos, nelle immediate vicinanze di Agrigento.

L’episodio

Erano le 14 di ieri lunedì 28 agosto quando Calogero Sedino, presidente della coop “Ulisse”, che effettua il servizio di monitoraggio e salvataggio dei bagnanti sugli arenili di Agrigento, era andato in contrada Caos per il classico cambio turno degli operatori.

E’ stato proprio Sedino ad accorgersi che, all’altezza di uno stabilimento balneare in territorio di Porto Empedocle, c’era una ragazza che annaspava e un paio di persone che cercavano di avvicinarsi per recuperarla. Senza, però, riuscirvi. E, così, senza pensarci ha allertato il collega che stava per smontare e ha chiesto l’intervento anche dell’assistente bagnante in servizio nello stabilimento empedoclino.

Mare agitato, il salvataggio

Tutti insieme sono riusciti a recuperare la ragazza che, a pochi metri dall’arenile, si era trovata da una profondità di circa 50 centimetri a circa 2 metri. Le correnti fortissime, perché ieri il mare era agitato, avevano fatto il resto: la quattordicenne era in serio pericolo. Ad essere allontanati sono stati, perché rischiavano anch’essi d’essere inghiottiti dal mare, anche tutti coloro che si stavano mobilitando per aiutare l’adolescente originaria del Palermitano.

L’assistente bagnante, che s’è anche fatto male perché s’è preso, durante le manovre del pattino, un colpo di remi in faccia, è Matteo Giglione, mentre l’altro baywatch è Davide Remigi. Sedino, ieri sera, ha voluto lanciare un appello al sindaco di Porto Empedocle.

“La coop Ulisse effettua il servizio in contrada Caos per conto del Comune di Agrigento. Eravamo presenti – ha detto – e non è successo nulla, ma se non fosse stato per questi gloriosi ragazzi si sarebbe determinata una tragedia”.