L’aumento della Tari a Palermo potrebbe essere praticamente inevitabile. Il Consiglio d’Amministrazione di Rap, guidato dal presidente Giuseppe Todaro, ha approvato l’aggiornamento del Pef (Piano Ecomico Finanziario) valevole per il biennio 2024-25. Tale documento costituisce la base per quantificare il corrispettivo che il Comune di Palermo verserà nelle casse di Rap  attraverso la determinazione della Tari, ovvero la tassa sui rifiuti che i palermitani pagano ogni anno alle casse di Palazzo delle Aquile. Tariffa che il Consiglio Comunale dovrà fissare entro e non oltre il 30 aprile con un’apposita delibera.

Questione aumenti venuta fuori già a gennaio

La delibera rappresenta una presa d’atto di quanto deciso dalla SRR, ovvero l’ente regionale che si occupa della regolamentazione del servizio di raccolta rifiuti. La questione era venuta fuori già a gennaio, quando si parlò di un possibile adeguamento del corrispettivo del Pef per il biennio 2023-24 a causa dell’inflazione degli ultimi anni. Dati che parlavano in quel caso di un +4,5% per il 2023 e di un +8.8% per il 2024. Fatto per il quale dal CdA di Rap era filtrata una richiesta di Pef decisamente in rialzo rispetto a quanto fu previsto nel 2023. Una proposta poi ritirata di fronte alle critiche piovute dalle parti di Palazzo delle Aquile.

L’incremento del Pef per il biennio 2024-25

Oggi però il compromesso sembra essere stato raggiunto, almeno sul fronte Rap. Come si legge nella deliberazione 62 del 28 marzo 2023, dalla determinazione di approvazione si evince che “per ciascuna annualità del biennio 2024-25, le entrate tariffarie di riferimento finali, intese come entrate tariffarie massime applicabili nel rispetto del limite di crescita assumano i valori di 115 milioni di euro + IVA nell’annualità 2024 e di 118 milioni di euro + IVA per l’annualità 2025“. Considerato che il corrispettivo del Pef Tari 2023 fu di 103 milioni + IVA, per l’annualità 2024 si registra un aumento di 12 milioni, mentre per quella 2025 la cifra raggiungerebbe addirittura i 15 milioni.

Approvato il piano di risanamento

Certamente, un ritocco al rialzo del Pef ci sarà. Lo hanno chiesto con forza i sindacati di Rap, lo chiede la governance della società. Senza soldi il pastore non può cantare messa. A cominciare dalle assunzioni  e passando per la gestione dei servizi di raccolta rifiuti. Un fatto dal quale dipenderà anche il rilancio dell’azienda. E al tal proposito, nella riunione del CdA dello scorso 28 marzo, la governance di Rap ha adottato il piano di risanamento aziendale. Documento redatto dal commissario Zes Carlo Amenta. Costo complessivo dell’operazione circa 35.000 euro.

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