E’ tempo di spending review per le società Partecipate del Comune di Palermo. Il piano di riequilibrio, così come rimodulato a luglio 2023, impone stringenti regole da seguire per tenere a posto i conti. Paletti ribaditi di recente dagli uffici del Controllo Analogo, i quali hanno scritto a tutti i CdA delle falangi operative di Palazzo delle Aquile. Un campo nel quale rientra, chiaramente, anche Rap, la società che si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti in città. Una di quelle che fa il maggiore ricorso agli accordi di secondo livello (doppi turni e straordinari) per far fronte alle ben note carenze di personale che attanagliano l’azienda.
Straordinari necessari per combattere carenza di personale
Novecento unità in meno in dieci anni. Questo dicono i numeri forniti dagli uffici di piazzetta Cairoli già in diverse occasioni. Un’emorragia di personale alla quale non si è fatto fronte dal 2014 in avanti. Fatto per il quale sono state avviate due procedure concorsuali nel 2023: una, quella per la selezione di 46 nuovi autisti, è ormai in dirittura d’arrivo; l’altra, quella per 306 nuovi operatori ecologici, è in corso di definizione. L’azienda spera di chiudere entro giugno. Intanto, bisognerà fare di necessità virtù. Per questo, il presidente Giuseppe Todaro ha sottoscritto un nuovo patto di non belligerenza con le organizzazioni sindacali. Nella riunione tenuta il 26 gennaio, management e sigle dei lavoratori hanno concordato un piano suddiviso in tre step al fine di uscire dalla crisi operativa. Incontro al quale hanno assistito anche il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore al Ramo Pietro Alongi, e nel quale sono stati sostanzialmente ripristinati i doppi turni e gli straordinari.
La risposta di Todaro al Comune
Il motivo è presto detto e lo spiega lo stesso Giuseppe Todaro nella lettera di risposta inviata agli uffici del Controllo Analogo il 14 febbraio sul tema della spending review imposta dal piano di riequilibrio. Secondo il presidente di Rap, c’è stata l’esigenza di “procedere a riattivare gli accordi di secondo livello precedentemente interrotti in quanto scaduti nel corso del mese di gennaio”. Necessità “invocata comprovatamente proprio dall’Amministrazione Comunale nel pieno convincimento che l’attuale carenza di organico non consente a Rap di svolgere con regolarità il servizio di istituto”. Ciò considerando “l’inadeguatezza, anche sotto il profilo della economicità, di ogni ulteriore e diversa soluzione alternativa che garantisca eguale risultato, quale ad esempio quella del ricorso a fornitori privati del servizio di supporto alla raccolta“.
Privati opzione non percorribile
A dare i numeri è lo stesso Giuseppe Todaro. Secondo gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali il 26 gennaio, il personale interessato dagli accordi di secondo livello riguarda 356 dipendenti per i turni domenicali e 305 per il doppio itinerario, per un costo stimato di 210.000 euro per il domenicale e di 248.000 euro per il doppio itinerario. Cifre che comporteranno un esborso sensibile a Rap, ma non tanto quanto poteva essere quello relativo all’utilizzo di mezzi privati. “Il ricorso alle ditte esterne nel periodo di validità dell’accordo, secondo le modalità utilizzate a gennaio, comporterebbe un costo di 300.000 euro – evidenzia Todaro -. Poichè gli itinerari previsti riguardavano soltanto una porzione di territorio cittadino ed un numero limitato di itinerari. Ma dove l’intervento dei privati si dovesse estendere ad un numero di itinerari pari a quelli coperti dal personale aziendale utilizzato negli straordinari, il costo lieviterebbe a 750.000 euro“.
Bisognerà ridurre i costi
Cifre insostenibili per le già fiaccate casse di Rap e per quelle soprattutto del Comune di Palermo. Ciò al netto delle regole imposte dal piano di riequilibrio. Fra queste, c’è l’azione 18, ovvero quella con la quale il Comune impone alle proprie società Partecipate una riduzione del 5% sulle spese relative agli accordi di secondo livello rispetto all’anno 2021. A fornire il quadro economico-finanziario è lo stesso presidente di Rap. “Il costo complessivo dei vari istituti di salario accessorio discendenti dalla contrattazione di secondo livello sostenuti nell’anno 2021 – scrive Todaro al Comune – è pari a 5,3 milioni di euro, oltre costi indiretti per oneri contributivi, previdenziali ed assistenziali pari a 1,8 milioni di euro”. Un importo che quindi, considerando entrambe le voci, dovrà calare di circa 350.000 euro nel 2024. Elemento che l’esponente del CdA di Rap si impegna a rispettare, “salvo sopravvenute motivazioni che saranno immediatamente e previamente comunicate e rappresentate alla municipalità”.
Seconda riunione saltata con i sindacati
Ma non è solo problema sul tavolo del presidente Todaro. Ieri infatti, 14 febbraio, è saltato il secondo incontro in programma con le organizzazioni sindacali. Fatto sul quale non sono mancate le critiche. Fra queste quelle del rappresentante della Cgil Riccardo Acquado. “Ci si chiede che cosa sta facendo l’Amministrazione Comunale per salvare l’azienda. Ci chiede solo di mettere pezze. Siamo messi male dal punto di vista strutturale. Bisogna premere sull’aggiornamento del Pef Tari. Questione sulla quale il presidente Todaro ha tirato prima in ballo per poi tirarsi indietro“. Parole a cui fanno eco quelle messe nero su bianco dalla Uil in una nota. “In un momento in cui il futuro della partecipata sembra ancora a rischio, tra le perdite di esercizio e un servizio spesso carente a causa della mancanza di personale, tra i nuovi mezzi fermi da mesi nelle rimesse e le attese per le nuove assunzioni di autisti e operatori ecologici, questo ulteriore ritardo” per la Uiltrasporti Sicilia è “una mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e della stessa azienda. Il problema non è il numero dei partecipanti agli incontri“.
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