Infrastrutture competitive e alta formazione, per superare il gap strutturale della Sicilia, con lo sguardo rivolto al Mediterraneo. È in corso a Palazzo Belmonte Riso, a Palermo, il Forum internazionale di presentazione dei lavori della prima edizione dell’Act Tank Sicilia, la piattaforma permanente che The European House – Ambrosetti ha avviato in collaborazione con la Regione Siciliana e con la partnership d’importanti realtà presenti nell’Isola come Eni, UniCredit, Fondazione Sicilia, Gruppo Arena ed Eolo.

Mancata politica per il Sud

“Dobbiamo essere franchi – dice Musumeci – il Covid ha sì generato un serio rallentamento in Sicilia, ma non ha assestato il colpo alla nuca, come invece sarebbe potuto accadere. Il tema dell’arretratezza nell’Isola non è congiunturale ma strutturale. Negli ultimi sessant’anni è mancata una seria politica per il Mezzogiorno dove si è voluto inseguire un processo d’industrializzazione senza tenere minimamente conto delle peculiarità del Sud. Manca a Roma e a Bruxelles una politica per il Mediterraneo, che oggi è un mare che integra. È qui il futuro della Sicilia. Se vogliamo azzardare che il bacino euroafroasiatico, fra dieci anni, sarà un’altra cosa, dobbiamo arrivare all’appuntamento preparati. La condizione di insularità, con le problematiche che ne derivano, costa alla Sicilia sei miliardi e mezzo all’anno”.

Sicilia resta strategica solo nella difesa

“La chiave di lettura di ogni processo di crescita deve dunque partire dalla dotazione di infrastrutture strategiche perché davvero la nostra terra possa essere la naturale piattaforma nel Mediterraneo. Invece scontiamo la mancata istituzione dell’area di libero scambio. E la Sicilia resta strategica solo nella difesa, per le basi militari. Per quanto ci riguarda, invece, tutti i nostri sforzi sono, ad esempio, concentrati sulla creazione di un sistema aeroportuale che consenta all’Isola di diventare il naturale punto di approdo del Sud Europa”.

Il Rapporto finale “Act Tank Sicilia

Al centro dell’evento la presentazione del Rapporto finale “Act Tank Sicilia. Strategie e politiche per una Sicilia – al centro del Mediterraneo – aperta, attrattiva e connessa”. Obiettivo è concretizzare un piano di sviluppo per l’eccellenza della Sicilia e individuare progettualità ad alto impatto per lo sviluppo del territorio. Il Forum ha rappresentato l’occasione per chiamare a raccolta gli esponenti del sistema pubblico e privato dell’Isola sulle questioni più importanti da affrontare per costruire insieme un futuro comune per la Sicilia. Al centro anche l’agenda di programmazione 2021-2027 che potrà beneficiare delle proposte emergenti nella giornata di oggi e dal roadshow territoriale dell’Act Tank. La Pubblica Amministrazione, infatti, ha sempre più bisogno di un supporto di idee e contributi da parte delle imprese e delle parti sociali.

Sicilia motore del Meridione

La Sicilia è il secondo “motore” economico del Mezzogiorno, dietro alla Campania, con un contributo al Pil della macro-area pari al 22,5%. Malgrado le difficoltà economiche e strutturali, ci sono diversi punti di forza su cui puntare: la Sicilia si conferma una delle regioni più “giovani” del Paese (età media di 44,7 anni rispetto ai 45,9 anni medi nazionali; il 13,7% della popolazione ha meno di 14 anni) e si assiste ad un forte dinamismo dell’imprenditorialità under 30 (6,5% dei titolari di imprese rispetto al 5,6% medio nazionale) e una crescita del sistema delle startup (+138% tra 2015 e 2021, con caratteristiche di crescente inclusione e apertura all’innovazione). Il futuro della Sicilia è da costruire a partire dai punti di forza del territorio, dal turismo alle energie rinnovabili, all’agrifood, puntando a potenziare infrastrutture e servizi. Tuttavia, questa posizione di rilievo è potenzialmente messa a repentaglio da un trend di sviluppo che è stato più lento rispetto alle altre Regioni meridionali: la Sicilia è ultima nel Mezzogiorno per tasso di crescita (+3,7% a prezzi correnti, -0,3% a prezzi costanti) nel quinquennio 2015-2019, un valore pari alla metà di quello registrato dalla Puglia.

Il cruscotto di monitoraggio strategico

L’Act Tank Sicilia ha progettato ed elaborato un cruscotto di monitoraggio strategico, formato da 50 indicatori (Key performance indicator – Kpi) suddivisi 4 macro-aree, 8 esigenze strategiche e 2 fattori trasversali: questo strumento consente di misurare il posizionamento della Sicilia sulle priorità strategiche e di individuare gli ambiti di intervento alla luce della performance dell’Isola a confronto con le altre regioni italiane. Sulle 4 macro-aree strategiche prese in esame, la Sicilia deve migliorare le proprie prestazioni soprattutto con riferimento a “Formazione, innovazione e ricerca” (punteggio complessivo di 0,11 su una scala crescente da 0 a 1) e “Ambiente, energia ed economia circolare” (0,32), su cui è in ultima posizione tra le 20 regioni italiane. Allo stesso tempo, la Sicilia è penultima nel macro-ambito “Economia e società” (punteggio di 0,27), mentre si colloca in 14esima posizione con riferimento alla macro-area “Turismo e cultura” (punteggio di 0,30).

Le proposte d’intervento

“Il Tableau de Bord – commenta Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House – Ambrosetti – evidenzia le aree di lavoro su cui intervenire per poter anticipare e gestire il cambiamento su più fronti, a partire, ad esempio, dalla transizione sostenibile. Le proposte d’intervento dell’Act Tank Sicilia spingono verso una diversificazione del mix energetico per raggiungere una progressiva autonomia nella generazione energetica, aspetto più che mai centrale nell’attuale contesto geopolitico, e consentono di rendere più solidi alcuni settori trainanti dell’economia regionale. La Sicilia ha tanti asset che possono essere utilizzati per migliorare la performance complessiva del territorio. Ad esempio, l’Isola è prima nel Mezzogiorno con 7 dei 58 siti tutelati dall’Unesco in Italia, il sistema portuale siciliano vede 4 dei primi 20 porti del Paese per numero di tonnellate di merci movimentate e l’aeroporto internazionale di Catania è primo in Sicilia e secondo nel Mezzogiorno per traffico passeggeri”.

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