Una lettera aperta ai Presidenti delle Regioni del Meridione è stata inviata oggi da Mezzogiorno Federato di Claudio Signorile, che nelle scorse settimane ha animato un dibattito sulla necessità coordinamento tra Regioni del Sud Italia sui progetti in grado di sbloccarne lo sviluppo.
Dal dibattito, a cui hanno preso parte anche gli ex parlamentari Salvo Fleres e Salvatore Grillo, insieme ai docenti Maurizio Ballistreri e Andrea Piraino, tutti esponenti di Unità Siciliana-Le Api, sono scaturiti i temi fondamentali trattati nella lettera.
Si avvicina il momento della presentazione delle linee guida per la utilizzazione del Recovery Fund e degli altri fondi comunitari, da cui prenderà l’avvio un confronto con la UE al quale le Regioni meridionali farebbero bene a presentarsi con obiettivi comuni e strategia condivisa. Mezzogiorno Federato suggerisce di affrontare la questione con una visione sistemica, che superi la richiesta di fondi per la realizzazione delle singole opere di uno specifico territorio, per guardare a più ampi sistemi strutturali, infrastrutturali e di servizi nel Mezzogiorno.
“Molta materia per le proposte è pronta – si legge nella lettera ai Presidenti- e Mezzogiorno Federato, nato per unire le eccellenze e le energie del meridione d’Italia si permette di sollecitare una presa di coscienza comune da mettere in pratica nel tempo più breve, al fine di fare pesare ai tavoli decisionali le ragioni di un Mezzogiorno consapevole degli interessi del Paese, ma partecipe, attraverso le sue Regioni ad una comune strategia di rinascita”.
Ecco il testo integrale della lettera:
“Caro Presidente,
entro il 15 ottobre, con la presentazione delle linee guida per la utilizzazione del Recovery Fund e degli altri fondi comunitari, prende avvio il confronto con la UE sulle disponibilità finanziarie ed il loro uso e la definizione al tavolo di governo dei progetti di rinascita e sviluppo. A queste scadenze le Regioni meridionali della convergenza (più la Basilicata), dovrebbero presentarsi unite in obiettivi comuni ed una strategia condivisa.
Il Mezzogiorno non è più periferico e marginale rispetto all’Italia ed all’Europa. In realtà l’Italia cresce di valenza strategica nella politica europea perché il Mediterraneo ha riacquistato una sua intrinseca centralità. Nel complessivo cambio di strategie della UE, le indicazioni contenute nella proposta di Recovery Fund, danno chiaramente priorità al risanamento ed al rilancio del Mezzogiorno, in un contesto di nuova attenzione per l’Europa mediterranea.
Si chiedano interventi definitivi, strutturali, finalizzati ad una svolta di sviluppo che sia strategica e si forniscano le risorse per realizzarle.
Non si può affrontare questo passaggio storico, divisi e dispersi in piccole realtà e in modesti progetti: serve una classe dirigente meridionale consapevole e compatta che porti alla realizzazione quei progetti strategici di valenza comunitaria ed interregionale che modifichino strutturalmente il territorio ed il suo tessuto economico e culturale. Molta materia per le proposte è pronta e le linee principali si rivolgono al sistema della portualità, del trasporto ferroviario e della organizzazione nel territorio di una rete aggiornata di servizi.
Mezzogiorno Federato, nato per unire le eccellenze e le energie del meridione d’Italia si permette di sollecitare una presa di coscienza comune da mettere in pratica nel tempo più breve, al fine di fare pesare ai tavoli decisionali le ragioni di un Mezzogiorno consapevole degli interessi del Paese, ma partecipe, attraverso le sue Regioni ad una comune strategia di rinascita”.
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