Il popolo dei percettori del reddito di cittadinanza è sceso in piazza a Palermo per difendere il sussidio sociale introdotto dall’ex Governo guidato da Giuseppe Conte.
I manifestanti sono partiti alle 9 da piazza Marina, per poi risalire corso Vittorio Emanuele.
Tappa finale del corteo sarà piazza Indipendenza, dove i manifestanti saranno in presidio per tutta la mattinata sotto la sede della presidenza della Regione Siciliana. Una protesta annunciata il 23 novembre durante una conferenza stampa.
Momento nel quale i percettori del reddito hanno rimproverato una mancanza di solidarietà sociale all’attuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
“Se il Reddito è metadone, il vitalizio è un sopruso alla povertà”, dicono gli organizzatori, Giuseppe De Lisi, presidente dell’associazione Puc Palermo Help, Tony Guarino, e Davide Grasso.
“Non ci sono bandiere — dicono gli organizzatori — aspettiamo pullman da tutta la Sicilia: da Siracusa, Trapani, Marsala, Gela, Messina, Catania. Sarà un corteo pacifico abbiamo chiesto tutte le autorizzazioni alla Digos, non vogliamo tafferugli. Siamo però molto preoccupati dal clima che respiriamo e soprattutto sentiamo i beneficiari del Reddito molto in allarme per il loro futuro”.
I partiti a quella piazza non aderiscono formalmente. “È per non strumentalizzare la protesta”, dicono dal Pd. I singoli, però, ci saranno. È così per il referente regionale del Movimento 5Stelle e vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola: “Saremo presenti perché riteniamo un errore madornale togliere il Reddito senza dare opportunità di lavoro reali » .Anche perché, fuori dai Palazzi, la crisi aumenta: “La nuova emergenza energetica, associata all’aumento spasmodico dei prezzi — osserva Di Paola — crea ulteriore disagio sociale, registriamo una nuova forma di povertà che è quella che divide chi può accendere i riscaldamenti e chi non può permetterselo. C’è un mondo che è in forte difficoltà, non so cosa accadrebbe se gli venisse a mancare quell’ulteriore emolumento”.
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