• La conferenza dei capigruppo dell’Ars, ha fissato al 28 luglio la votazione della proposta di referendum
  • Tale proposta è già stata votata dal consiglio regionale della Lombardia
  • Se il testo dovesse essere approvato da cinque consigli regionali sarà sottoposto alla Corte di Cassazione

Approda all’Ars la votazione sulla proposta del referendum Giustizia. La conferenza dei capigruppo dell’Assemblea regionale siciliana, infatti, ha stabilito che mercoledì prossimo, 28 luglio, l’aula voterà la proposta di referendum avanzata dal partito Radicale e dalla Lega.

La proposta di referendum è già stata votata dal Consiglio regionale della Lombardia. Se lo stesso testo dovesse essere approvato da cinque consigli regionali, sarà sottoposto alla Corte di Cassazione per valutarne l’ammissibilità.

I punti del referendum

Sono sei i punti del referendum. Si tratta della: Riforma del Consiglio superiore della magistratura, responsabilità diretta dei magistrati, equa valutazione dei magistrati, separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, limiti agli abusi della custodia cautelare e abolizione del decreto Severino.

La raccolta firme a Palermo da parte della Lega

Nelle settimane scorse la Lega a Palermo si è impegnata molto nella raccolta firme per chiedere il referendum sulla riforma della giustizia. Tutti i giovedì di luglio, agosto e settembre, infatti, dalle 16.30 alle 20, i residenti nel capoluogo possono andare a firmare la modulistica per chiedere un referendum che porti – a detta degli esponenti del Carroccio – ad “una giustizia più giusta”.

In sede anche la possibilità di approfondire

Presenti anche degli esperti per coloro che volessero approfondimenti sui temi del referendum.

Il leader Salvini: “Sino ad oggi solo promesse”

In questi giorni è sceso in strada in tutta Italia il leader della Lega in persona, per l’appunto Matteo Salvini, che non ha risparmiato critiche alla politica: “Per trent’anni – ha detto nelle varie piazze in cui è stato – la politica e il Parlamento hanno promesso riforme della giustizia e per trent’anni non è cambiato nulla. Dopo trent’anni adesso tocca a voi, per alcuni principi sacrosanti. Anche un giudice se sbaglia sulla pelle di un cittadino deve pagare come tutti gli altri lavoratori d’Italia. Chi sbaglia paga”.

Poi ha anche fatto un passaggio sulla legge Severino: “Impedisce la candidatura di sindaci anche senza una condanna in via definitiva. Invece io il sindaco lo voglio tutelare dal punto di vista economico e giuridico. Ne ho visti troppi decaduti, indagati, arrestati e poi assolti e senza che nessuno abbia pagato. Ringrazio la Lega, il partito Radicale e tutti gli italiani che arriveranno da domani. Per firmare c’è tempo tutto luglio e tutto agosto”.

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