Che ci fosse maretta nel centrodestra lo si era capito mentre si parlava ancora delle famigerate primarie che si sarebbero dovute celebrare domenica scorsa. Che le acque rimangono agitate lo si percepisce dalla conferenza stampa dei movimenti politici e dei parlamentari che hanno partecipato alla sottoscrizione pubblica per le Primarie mancate.
Oltre a Nello Musumeci di Diventerà Bellissima, Angelo Attaguile di Noi con Salvini, Rino Piscitello di Sicilia Nazione, stamani a Palazzo dei Normanni c’era anche il senatore di Forza Italia, Enzo Gibiino, che per quella consultazione con la base di centrodestra aveva scomodato pure Silvio Berlusconi spiegandogli che ‘la Sicilia è un’altra cosa’.
Ed è stato proprio il politico catanese ad avere, pur con il suo aplomb britannico, le parole più severe con il coordinatore del suo partito (e convitato di pietra): “Miccichè ha utilizzato troppo le parole sì e ma”, ha detto ricordando che pur non essendo “favorevole alle primarie, l’esperienza di quelle settimane è stata straordinaria. C’è stata una volontà di grande partecipazione che la politica si è dimenticata”.
Gibiino rilancia così un programma che prevede incontri “per concordare l’iniziative politiche per il bene della Sicilia” e promette fedeltà a Nello Musumeci: “Poche persone in Sicilia sono preparate e leali come lui. La Sicilia 5 anni fa ha perso una grande occasione. Sarà un ottimo candidato e ottimo presidente”.
Me è proprio del leader di Diventerà Bellissima il passaggio cruciale dell’incontro di stamani in cui Musumeci, senza mai citarlo, rispondendo di fatto a Gianfraco Micciché, ribatte: “Nessuno ha fatto fughe in avanti, ma abbiamo subito le fughe all’indietro. Nessuno si illuda di potere dettare l’agenda politica a quattro soggetti politici che quell’agenda dopo averla concordata con i disertori si sono visto sconfessare. Dicono che non sono un moderato, ma vorrei capire chi sono gli altri. Io sono un moderato: gli altri o sono estremisti o sono cortigiani!”
Musumeci ricorda di non avere imposto la propria candidatura alle primarie e che “se ognuno delle sei forze politiche aderenti alla formazione avesse offerto il miglior candidato, oggi già saremmo in campagna elettorale”.
Da tutti arriva l’invito al buon senso, in particolare sono Angelo Attaguile e Rino Piscitello a chiedere di “non disperdere il lavoro fatto che deve andare avanti” con una coalizione trasversale “che appaia omogenea e che si occupi di 4/5 punti importanti per il rilancio della Sicilia”.
Sicilia Nazione sottolinea che “il progetto non si può fermare”, ma ad oggi l’idea di un centrodestra compatto resta un rebus.
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